Milano: luci al Gratosoglio, il quartiere dello sfitto

Regione e Comune hanno annunciato piani di rilancio ma intanto i dati sono impietosi: 267 alloggi vuoti e 100 occupati da abusivi

Uno scorcio del quartiere Gratosoglio

Uno scorcio del quartiere Gratosoglio

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Milano - Nel giro di 5 giorni sono stati annunciati due progetti che lo riguardano: un fatto raro per il quartiere Gratosoglio e per i suoi palazzi popolari. Il primo è stato annunciato dalla Regione Lombardia e vale 52,3 milioni di euro: tanto si promette di investirvi. Soldi che arrivano dallo Stato e dall’Unione Europea (per l’esattezza dal programma Pinqua e dal Pnrr). L’altro è stato annunciato dal Comune e mira a risolvere l’annoso problema della raccolta dei rifiuti. 

Nel "Gratosoglio 2.0" , così è stato battezzato il progetto della Regione, ci sarà un hub di quartiere che ospiterà più servizi e spazi di coworking, sarà riservata un’attenzione particolare alla residenzialità della terza età, si provvederà a riattivare le ex portinerie e a valorizzare quei locali commerciali di proprietà di Aler dove i negozi hanno abbassato la serranda da tempo. Infine si promette un’opera di ripensamento degli spazi aperti, un efficientamento e un rinnovo dei palazzi. L’incognita, in questo caso, sono i tempi: quelli per l’arrivo dei fondi e quelli per il loro utilizzo, per la realizzazione delle opere.

Quanto ai rifiuti, si prevedono 6 nuovi punti di raccolta, il ricorso alle telecamere per monitorare eventuali scarichi abusivi e un rafforzamento dei controlli. Il protocollo unisce Comune e Aler. Detto altrimenti: di quel piano annunciato dal sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore Pierfrancesco Maran nell’ultima campagna elettorale – quello di una governance delle case popolari che unisse Palazzo Marino, MM, Regione e Aler – per ora non c’è che questo. 

Progetti importanti, utili, da portare a compimento il prima possibile. Ma senza dimenticare i due grandi problemi che affliggono questo quartiere periferico come altri: gli alloggi sfitti e quelli occupati abusivamente. Stando all’ultimo rendiconto dell’Aler, solo al Gratosoglio gli alloggi sfitti sono 267. Un numero decisamente alto soprattutto in una congiuntura come quella attuale in cui, anche a causa della pandemia, il bisogno di case popolari è in aumento. Gli appartamenti occupati abusivamente, invece, sono 100. Questo significa che l’11,4% degli alloggi del Gratosoglio non è nel circuito delle assegnazioni, che già procedono a rilento come più volte riportato su queste pagine. A questi si aggiunge, poi, un altro tema ricorrente: quello dello studentato dello Stadera, che oggi risulta nuovamente vuoto.

Quanto allo sfitto, Aler spiega che l’obiettivo è azzerarlo entro la fine del 2022, mentre sullo studentato pende un contenzioso. Da qui le considerazioni e le richieste di Aldo Ugliano, memoria storica del quartiere, ex consigliere comunale ed ex presidente del Municipio 5. "Il Gratosoglio non ha mai beneficiato di un piano da 52,3 milioni, per questo chiedo all’assessore regionale Alessandro Mattinzoli di venire a presentarlo in Municipio, di metterne al corrente i residenti, senza trattarli come sudditi, e di accettare qualche consiglio su come risolvere i problemi del quartiere. Bisogna puntare sul mix abitativo anziché concentrare qui solo famiglie con fragilià, come è già stato fatto. Bisogna incoraggiare la socialità nel quartiere. E bisogna assegnare le case disponibili: l’obiettivo di azzerare lo sfitto entro la fine dell’anno sa tanto di favola. Quanto allo studentato – conclude Ugliano –, è troppo tempo che sentiamo parlare di contenziosi, Aler abbia l’intraprendenza di percorrere strade nuove".

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

 

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