
Nell’area verde a Basiglio sono intervenute le Guardie ecologiche volontarie "Effettuate le segnalazioni. Qui sono state sepolte tonnellate di rifiuti". Vicino alle crepe da dove esce il fumo la temperatura misurata è di 45 gradi.
"Basta una camionata di terra da versare là dove sta fumando l’immondizia per tamponare il problema. Sotto c’è tanta di quella spazzatura che prima che venga risolto il problema passeranno anni. Ma il fatto che questi fumi si diffondano nell’aria può provocare problemi alla salute dei residenti. Nessuno vuole fare allarmismi, ma è una situazione nota dal 2018".
A parlare è Tony Bruson, una delle sentinelle del Parco Sud che ha raccolto l’allarme dei residenti. Sul posto sono intervenute le Gev (Guardie ecologiche volontarie) di Città Metropolitana che hanno effettuato le segnalazioni. Ieri, nonostante la giornata fredda e umida, le fumarole erano ben visibili. Per avvicinarsi alla zona, dove campeggiano cartelli di divieto di caccia, ma nessun divieto di accesso, abbiamo dovuto indossare delle mascherine per non respirare miasmi nauseanti. Vicino alle crepe da dove esce il fumo caldo, la temperatura misurata dalle Gev è di 45 gradi. Unica difesa dell’area una rete, su un viottolo di campagna, parzialmente divelta. La preoccupazione per le fumarole che escono dalla montagna che ricopre quella che un tempo era una discarica comunale è per le migliaia di lavoratori che si recano ogni giorno a Milano3 City, per chi passa lungo la ciclopedonale che porta all’Oasi del Lago di Basiglio. E per i residenti. Nel 2018 la vicenda era venuta alla luce. Gregorio Mammì, allora consigliere regionale del M5S aveva chiesto spiegazioni agli enti interessati. "Nel 2018, grazie alla segnalazione delle Gev, ho sollevato la questione delle tonnellate di rifiuti sepolte nel Parco Agricolo. Si tratta di una discarica degli anni ’80, in un’area di grande valore ambientale - racconta Mammì -. Con un’interrogazione rivolta a Regione Lombardia chiedevo che venissero adottate misure urgenti per mettere in sicurezza l’area, bonificare i terreni e realizzare una mappatura delle discariche abusive. Sono passati ormai molti anni e, nonostante le ripetute sollecitazioni, nulla è stato fatto. La situazione resta in stallo. Il Comune di Basiglio, ha dichiarato di non poter intervenire, temendo possibili danni erariali. Paura mai avuta quando c’è da costruire e verso i pericoli per i cittadini e l’ambiente che continuano a subire le conseguenze di una gestione inefficace del territorio. È inaccettabile che, a fronte di un rischio concreto per la salute pubblica e per l’ambiente, nessuna azione concreta venga intrapresa. Il danno ambientale causato da queste discariche abusive, se non affrontato con tempestività, avrà effetti più gravi e onerosi di qualsiasi intervento di bonifica. Tuttavia, nonostante la gravità della situazione, la politica e le amministrazioni comunali sembrano non dare priorità a questa emergenza, limitandosi a prendere provvedimenti solo in prossimità delle elezioni". Negli anni scorsi, in seguito alle segnalazioni erano stati fatti degli "assaggi", con l’autorizzazione della proprietà che era intervenuta provvedendo a recintare l’area. Però il problema persiste e l’amministrazione comunale intende trovare una soluzione, con l’aiuto di Regione Lombardia.