"Condannate il fidanzato" della stilista Carlotta Benusiglio, il pm insiste

Mercoledì la sentenza del processo in abbbreviato per la morte di Carlotta, stilista 37enne trovata impiccata a un albero di piazza Napoli nel 2016

Carlotta Benusiglio e il fidanzato Marco Venturi

Carlotta Benusiglio e il fidanzato Marco Venturi

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Milano - L’accusa insiste. Gli indizi che fanno ritenere che sia stato un omicidio sono preponderanti rispetto a quelli che fanno ipotizzare il suicidio, ripete il aula il pm Francesca Crupinel ribadire la richiesta di condanna a 30 anni di carcere per Marco Venturi, 45 anni, accusato di aver ucciso la fidanzata Carlotta Benusiglio, stilista di 37 anni che fu trovata impiccata con una sciarpa ad un albero nei giardini di piazza Napoli, a Milano, la notte del 31 maggio 2016.

A sei anni di distanza, il pubblico ministero, nel corso del processo con rito abbreviato, ha di nuovo elencato gli elementi che portano a sostenere che la stilista sia morta per mano del suo fidanzato: per esempio, ha sottolineato, in base ai filmati delle telecamere, la presenza di lui sul "luogo del delitto" con lei che cerca di rientrare a casa ma si accorge che le chiavi le ha lui e quindi devia verso il parchetto in centro alla piazza. Inoltre ha ricordato l’ennesimo e pesante litigio tra i due durante quella serata in cui avevano anche bevuto, e le varie versioni fornite da Venturi, sia a verbale che intercettato, mentre l’unica versione, "quella vera", non l’ha mai raccontata.

Anche i legali che rappresentano i familiari di Carlotta, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, hanno confermato la richiesta di condanna. Intanto la sorella di Carlotta, Giorgia Benusiglio, in un post su Facebook di martedì, giorno dell’anniversario della tragedia, oltre al rimpianto di non essere stata con lei quella notte, ha scritto: "Mi auguro con tutto il cuore che tu possa ricevere giustizia. Il pensiero di poterti ridare finalmente la dignità che ti è stata portata via ci fa bene al cuore".

«L’ultima perizia disposta dal giudice ha contribuito a rafforzare il quadro probatorio già chiaro. Per noi deve essere assoluzione" hanno detto invece gli avvocati Veronica Rasoli e Andrea Belotti, difensori di Venturi. I legalii hanno spiegato che "nulla ha spostato rispetto alle loro conclusioni" la relazione con cui il perito nominato dal gup Raffaella Mascarino, dopo l’esame di alcuni minuti di filmato di una delle telecamere di sorveglianza della piazza, ha concluso che la macchia scura che appare nel video non è un’ombra di una sagoma umana ma un "artefatto dovuto alla compressione di pixel nelle immagini". Il che, a differenza di quanto sostengono accusa e parte civile, per i due legali significa che Venturi è innocente. Il giudice ha rinviato il processo al prossimo 8 giugno, giorno in cui è attesa la sentenza. Venturi risponde di omicidio ma anche di stalking e lesioni.

 

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