Fase 2 a scuola: "Classi pollaio e zero sicurezza, così la ripresa è impossibile"

I sindacati chiedono un incontro a sindaco e prefetto: senza nuove assunzioni la situazione a settembre rischia di esplodere

I sindacati chiedono assunzioni subito

I sindacati chiedono assunzioni subito

Milano, 7 maggio 2020 - L’incertezza sulle misure di sicurezza nelle scuole che, nella fase due dell’emergenza coronavirus, "rende impossibile immaginare ad oggi una ripresa delle attività in presenza sul nostro territorio". Carenza di personale, precariato e problemi irrisolti che "da anni affliggono le scuole milanesi" e nel nuovo anno scolastico 2020/21 rischiano di esplodere. Lo hanno messo nero su bianco i sindacati milanesi Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Fgu Gilda Unams e Snals Confsal, che hanno scritto una lettera unitaria al prefetto di Milano Renato Saccone, al dirigente dell’ufficio scolastico di via Soderini Marco Bussetti, ex ministro dell’Istruzione, e al sindaco di Milano Giuseppe Sala. Chiedono un incontro, e minacciano lo "stato di agitazione sindacale di tutto il personale" con proteste per denunciare il caos nel mondo della scuola.

"È grave la situazione nazionale – scrivono – ma lo è incomparabilmente di più per la realtà milanese che da anni assiste alla mancata copertura dei posti in organico, svuotati del personale di ruolo per effetto di trasferimenti e pensionamenti, sempre coperti per la gran parte da personale precario. Come si farà a garantire il ripristino di un efficace diritto allo studio a studenti e famiglie che ne sono state in gran parte private in un territorio pesantemente colpito dal Covid 19?". I sindacati chiedono protocolli per la sicurezza in vista di un possibile ritorno in aula, denunciano il massiccio ricorso a precari (oltre diecimila impiegati nell’anno scolastico 2019/20 nelle scuole milanesi, più della metà su posti di sostegno), mentre "anche per i posti in cattedra le criticità sono notevoli, in particolare per italiano e matematica nella secondaria".

L’emergenza è stata affrontata "con il massiccio ricorso alle cosiddette messe a disposizione, al di fuori di regole certe e trasparenti" e "col nuovo anno scolastico la situazione non sarà destinata a migliorare per il ritardo dei concorsi ordinari e delle procedure straordinarie". Ritardi del ministero che, a Milano, provocano il rischio di "non avere graduatorie e candidati pronti in tempo utile per la stabilizzazione". "Se da un lato il Parlamento ha dato qualche risorsa in più per limitare il numero delle cosiddette classi pollaio, dall’altro è ben lontano l’obiettivo di avere una media di 20, 21 o 22 alunni per classe – concludono –. Qualsiasi forma organizzativa diversa dalle attuali, che possa consentire la ripresa della attività didattica in presenza in questa emergenza, necessita di un organico straordinario".  

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