Fare impresa andare oltre il proprio orto

Alberto

Mazzuca

A Milano i poveri si vedono: cappelli in mano agli angoli delle strade, code davanti alle mense caritatevoli, sempre più spesso ti chiedono direttamente soldi. E non si tratta solo di immigrati. Secondo l’Istat, una famiglia con un figlio a carico è considerata quasi povera se ha un reddito medio netto mensile inferiore ai 1.400 euro. Di fatto la piccola borghesia è quasi scomparsa dalla metropoli lombarda, la media lascia la città per non stringere la cinghia, i ricchi stanno invece sempre bene. Sono i cosiddetti "poteri forti", quelli che Luca Beltrami Gadoli definisce nella sua newsletter on line, ";Arcipelago Milano", i nostri "oligarchi". Il potere in poche mani. Già, la versione italiana di quelli russi che appoggiano e finanziano chi sta al vertice e nel frattempo fanno i loro affari diventando miliardari. E a volte indossano pure i panni dei politici per non avere intermediari di sorta. Così abbiamo Berlusconi e Salvini che fanno i "putiniani", la Meloni punta invece su Zalensky, la sinistra sembra dispersa nella lunga ricerca del successore del pacioso Letta, Calenda e Renzi fanno un po’ pena nel tentare di salvare il loro giocattolino. E l’Italia va. Dove va? Marco Vitale, l’economista d’impresa che è sempre stato morso dalla tarantola della curiosità, ha scritto un libro sulla sua città natale, Brescia, riconosciuta nel 2023 Città della Cultura insieme a Bergamo. Un libro (Brescia raccontata ai ragazzi) scritto con lo scopo di "spiegare a coloro che sono chiamati a essere impresa, cosa fare e come farlo se la loro intenzione è andare oltre l’orto abituale per diventare, in Italia e nel mondo, protagonisti del loro e dell’altrui futuro. Una lezione impartita da un bresciano tutto d’un pezzo per rendere il 2023 non solo ricco di eventi per la sua città ma anche di ricerca e di pensiero. E tra le domande c’è anche questa: per quali ragioni Brescia ha potuto contare su tanti anni di sindaci, da Bruno Boni ad Emilio Del Bono, di così elevato livello culturale, politico, civile e con grandi capacità amministrative. Da qui lo spunto (e qui ci vuole un altro libro) per far capire dove invece va l’Italia in mano ad una classe politica di livello molto basso.

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