Ex Palasharp, i giudici sbloccano la gara

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso del gruppo Cabassi. Avanti con l’iter per il nuovo palazzetto olimpico per l’hockey da 8mila posti

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di Massimiliano Mingoia

Una battaglia (legale) è vinta, ma la guerra non è ancora finita. L’iter per la realizzazione del nuovo Palasharp, o, meglio, della Milano Hockey Arena, in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, può andare avanti. Sì, perché il Consiglio di Stato – con una sentenza dello scorso 30 settembre – ha accolto l’appello di Ticketone e Mca Events – i soggetti privati che hanno proposto al Comune il progetto del nuovo impianto sportivo a Lampugnano – e bocciato il ricorso di Forumnet, la società del gruppo Cabassi proprietaria del Forum di Assago, che ha contestato alcuni atti depositati da Ticketone-Mca.

In una nota il Comune, proprietario dell’area dove sorge l’ex Palasharp, dismesso dal 2012, sottolinea: "Il Consiglio di Stato ha accertato la completa legittimità della procedura di project financing per la riqualificazione del Palasharp sia per la parte che prevede la ristrutturazione dell’edificio sia per quanto riguarda l’iter di gara avviato. Il Consiglio di Stato ha quindi in parte riformato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia consentendo all’iter di gara, che era stato sospeso, di essere riavviato".

I prossimi passaggi ora previsti alla luce di questa sentenza favorevole a Ticketone-Mca e Comune sono: la nomina della commissione di gara; l’apertura delle buste con le due offerte arrivate: quella di Ticketone, che ha proposto il progetto, e quella di Forumnet; l’esame delle proposte progettuali ed economiche contenute nelle due offerte; l’aggiudicazione provvisoria e, nel caso in cui sia Forumnet a prevalere, l’eventuale diritto di prelazione che potrebbe essere esercitato dai proponenti Ticketone e Mca; la firma della convenzione. A quel punto, entro 12 mesi dalla sottoscrizione, l’aggiudicatario dovrà terminare i lavori di riqualificazione del nuovo impianto, destinato a ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile e, dopo i Giochi, varie discipline sportivi e concerti. Non è escluso, però, che dopo la probabile aggiudicazione a Ticketone-Mca, Forumnet presenti un nuovo ricorso al Tar. La strategia del gruppo Cabassi, infatti, sembra quella di non far realizzare nuovi palazzetti per sport e concerti a Milano. Non a caso Forumnet ha presentato un ricorso al Tar anche contro la realizzazione della nuova Arena olimpica Milano Santa Giulia. Nel caso del Palasharp, in ogni caso, Il Comune ha pronto un Piano B, già illustrato dall’assessore allo Sport Roberta Guaineri: fare realizzare il nuovo impianto dal Comune.

La vicenda Palasharp inizia il 26 febbraio 2018, quando Ticketone e Mca presentano al Comune un progetto per il restyling del palazzetto: lo stile della struttura prende spunto da quello a “lanterna’’ della Zenith Music Hall di Strasburgo, un progetto da 13 milioni di euro. Cinque giorni dopo, Forumnet contatta l’amministrazione, dicendosi interessata all’operazione e chiedendo la documentazione relativa all’immobile. Il 24 giugno 2019 arriva l’annuncio atteso da mesi: il Cio assegna a Milano e Cortina i Giochi 2026. Il Palasharp rientra nel piano infrastrutturale. A novembre arriva l’accelerazione: il 21 il Consiglio comunale dispone l’acquisizione dell’immobile e la Giunta dà il via libera all’operazione, con diritto di prelazione a Ticketone. Il 7 gennaio 2020, Forumnet presenta ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento di tutti gli atti. Fino alla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato torto alla società del gruppo Cabassi.

La capienza del nuovo palazzetto, circa 8 mila posti, è considerata interessante non solo per le gare olimpiche, ma anche per altri tipi di eventi, soprattutto musicali. Sì, perché a Milano non c’è un impianto con lo stesso numero di posti a sedere. Sì va dall’Allianz Cloud (l’ex Palalido) da 5.500 posti al Forum di Assago da 10 mila posti, in attesa dell’Arena Santa Giulia che potrà contenere 13 mila spettatori.

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