
Il timore di molti è diventato realtà: il grande complesso liberty nel parco è stato abbandonato al suo triste destino
Garbagnate Milanese (Milano) – Sotto i portici dei padiglioni oltre alla sporcizia, ci sono cumuli di cenere, quello che resta degli incendi appiccati in questi anni. Finestre e porte sono state sfondate. I vetri sono ovunque. All’interno dei reparti ospedalieri e degli ambulatori le continue incursioni di vandali e ladri, infiltrazioni d’acqua, senzatetto che dormono e bivaccano, non hanno risparmiato nulla, neppure la splendida chiesa dedicata a san Carlo Borromeo e l’organo a canne, datato 1930, alcuni pezzi sono stati smontati e buttati a terra. Qui ci sono state anche sedute spiritiche. Gli arredi delle camere e dei bagni sono stati presi a martellate. Apparecchiature mediche, archivi cartacei e tutto il materiale lasciato dieci anni fa sono stati primi a essere presi di mira dai balordi che, a turno, nelle ore serali, entrano nei padiglioni. Quando nell’ottobre 2015 l’ospedale venne chiuso, il timore era che facesse la stessa fine dell’ex manicomio di Mombello di Limbiate.
Quel timore è diventato realtà: oggi, a distanza di dieci anni, l’ex ospedale di Garbagnate Milanese, di proprietà del Comune di Milano, è diventato un monumento al degrado e all’incuria e una meta del “mondo urbex“ italiano, attività di esplorazione di luoghi abbandonati. In rete ci sono tanti video e altrettante fotografie che mostrano, senza censure, quello che da anni viene raccontato e denunciato. Ma ora, lo stato di abbandono della struttura ospedaliera, ancora senza un futuro, comincia a diventare un problema. L’ipotesi che possa essere recuperato diventa anno dopo anno sempre più lontana.
“Qualche settimana fa abbiamo avuto un incontro con il Comune di Milano, c’erano solo funzionari, la politica era assente – commenta Davide Barletta, sindaco garbagnatese –. In questi anni abbiamo scritto tante volte a Milano, aggiorniamo gli assessori competenti ogni volta che ci sono incendi, atti di vandalismo, abbiamo fatto anche un’ordinanza nei confronti del Comune di Milano per la messa in sicurezza dell’area e in quell’occasione è stato avviato un tavolo tecnico anche con Regione Lombardia e il parco delle Groane, ma poi non è stato fatto nulla e nonostante gli appelli di questi anni oggi l’ex ospedale è un luogo abbandonato”.
Ex sanatorio per i malati di tubercolosi, costruito nel periodo dal 1923 al 1930 in stile Liberty, l’ospedale è tutelato dalla Sovrintendenza ai beni architettonici: “È un complesso architettonico di 24mila metri quadrati inserito nel parco regionale delle Groane e circondato da strade, viali, giardini e bosco”. Il suo valore architettonico, artistico, ambientale e immobiliare è inestimabile, si parla di 650 milioni di euro. Nel 2019 il Comune di Milano pubblicò un avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse all’acquisto o alla concessione. I concorrenti “dovranno indicare le attività che intendono insediare, le ipotesi di trasformazione dei complessi immobiliari nel rispetto del contesto ambientale, storico e architettonico dei beni offerti e la sostenibilità economica dell’operazione“.
Ma il tentativo si chiuse con una fumata nera, nessuno era interessato a comprare né a prendere in uso l’ex nosocomio. Tante però le idee e le proposte fatte in questi anni, da cittadini, associazioni e realtà del territorio: da Rsa per anziani a nuovo polo scolastico, come unica sede per il liceo Russell di Garbagnate e liceo Fontana di Arese, da campus universitario in ambito medico a comunità di accoglienza per migranti. Ma nulla di concreto è stato fatto. “Noi attendiamo ancora la convocazione del tavolo tecnico per arrivare a un accordo di programma – conclude Barletta – come Comune non possiamo fare altro”.