Milano, epatite A alla scuola materna: altri due bimbi ricoverati

Nell’asilo in zona Navigli salgono a cinque le persone contagiate

Bambini all'asilo

Bambini all'asilo

Milano, 28 maggio 2019 - Salgono a cinque i casi di epatite A nella scuola materna in zona Navigli dove, una decina di giorni fa, due bimbi fra i 4 e i 5 anni erano finiti sotto osservazione all’ospedale San Paolo e alla De Marchi (la pediatria del Policlinico) per avere contratto il virus. La prima ad ammalarsi era stata un’educatrice della scuola dell’infanzia, che avrebbe accusato i primi sintomi durante il ponte pasquale. L’Ats Metropolitana, appena ricevuta la segnalazione, era intervenuta la scorsa settimana con una vaccinazione di massa per 130 persone: gli alunni e gli insegnanti delle sei classi della scuola dell’infanzia, convocati in due giorni nel centro di via Boifava e sottoposti alla profilassi. E però, negli ultimi giorni, altri due bambini sono stati ricoverati in ospedale con i sintomi del virus. Si tratta, ancora una volta, di precauzione e di curare al meglio i sintomi – che vanno dall’ittero a una debolezza generale – nella fase acuta: l’epatite A non è una malattia grave come la B e la C, non diventa mai cronica e guarisce in un paio di settimane, immunizzando per tutta la vita.

Ma come hanno potuto due bambini vaccinati ammalarsi lo stesso? «Probabilmente avevano già contratto il virus – spiega Marino Faccini, responsabile della profilassi delle malattie infettive all’Ats di Milano –, e il vaccino, che impiega tra i dieci e i quindici giorni per diventare efficace, non ha fatto in tempo a bloccare l’infezione che stavano già sviluppando». Non si può escludere, quindi, che nei prossimi giorni si presentino altri casi nella piccola popolazione scolastica colpita dall’infezione. I medici dell’Agenzia di tutela della salute hanno incontrato i genitori degli alunni e i rappresentanti della scuola, rassicurandoli sui tempi della vaccinazione e sulle condizioni igieniche della struttura.

Anche perché il virus dell’epatite A non “abita” sui banchi, sui giocattoli o sui pavimenti, né tantomeno nell’aria, ma negli esseri umani, e si trasmette per via oro-fecale. I focolai più tipici non a caso si sviluppano in comunità infantili, e la precauzione generale da adottare è lavare bene le mani. Per questi motivi, i tecnici dell’Ats non hanno suggerito di cancellare la festa di fine anno, in programma oggi. Che infatti è stata confermata, per decisione comune della responsabile della scuola e dei rappresentanti dei genitori. Con alcune limitazioni, introdotte per precauzione: potranno partecipare solo mamme e papà – niente fratelli, nonni e zii – e si eviteranno cibi e bevande.

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