Emma Guercio, 16 anni di talento. Sulle note di Haydn e Mozart

Con MITO SettembreMusica a Milano, giovane pianista Emma Guercio esegue Haydn e Mozart, mentre il Quartetto Prometeo propone un viaggio musicale dal Novecento a oggi, omaggiando Puccini e con brani di Ligeti, Bartók e altri.

Emma Guercio, 16 anni di talento. Sulle note di Haydn e Mozart

Con MITO SettembreMusica a Milano, giovane pianista Emma Guercio esegue Haydn e Mozart, mentre il Quartetto Prometeo propone un viaggio musicale dal Novecento a oggi, omaggiando Puccini e con brani di Ligeti, Bartók e altri.

Tutti in viaggio verso l’Austria guardando all’Europa con MITO SettembreMusica, progetto delle Città di Milano e Torino, realizzato dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali. Domani al Teatro Dal Verme (Sala Piccola) alle ore 13 la giovanissima Emma Guercio (nella foto). Nata a Torino nel 2008 ha iniziato a studiare il pianoforte a cinque anni; estrosa e creativa eseguirà la “Sonata in Do diesis minore XVI:36“ di Franz Joseph Haydn e la “Sonata n. 13 in Si bemolle maggiore K333“ di Wolfgang Amadeus Mozart, due pagine esemplari del classicismo mitteleuropeo della seconda metà del Settecento. Al Teatro della Memoria (ore 21), il pubblico sarà invece accompagnato dal Quartetto Prometeo composto da Nurit Stark, Aldo Campagnari, violini - Danusha Waskiewicz, viola - Francesco Dillon, violoncello.

Un lungo un percorso dal Novecento ai giorni nostri, tra Italia e Ungheria, che rientra nell’isola tematica “Puccini, la musica, il mondo“ pensata dal direttore artistico Battistelli come omaggio al compositore italiano nei centocinquanta anni della morte.

In apertura e chiusura due ampie pagine di György Ligeti (1923-2006) e Bela Bartók (1881-1945): la prima porta il titolo di “Quartetto n. 1 - Métamorphoses nocturnes“ ed è un unico movimento brulicante di gestualità drammatiche e tessiture estremamente fluide; la seconda è il “Quartetto per archi n. 4 in do maggiore“, in cinque movimenti che presentano un intrecciato sistema di relazioni. Al centro il sognante e meditativo Terzo Quartetto di Ghedini (1892-1965), antidogmatico sperimentatore che fa il paio con Emanuele Casale (classe 1974), anch’egli a suo agio tanto nell’avanguardia quanto in più giocose esplorazioni dello spazio sonoro, come documenta il brano “Smiling Crash Center“, 6° movimento da Variations on Solitude.

Grazia Lissi