Emerson, il dramma di Simone: "Qui sono passati nonni e papà, è un’azienda di famiglia"

Dopo l’annuncio della chiusura prima della fine dell’anno, i lavoratori in corteo domani saranno ricevuti anche dal sindaco di Legnano Lorenzo Radice

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Domani mattina i lavoratori della Emerson (che ha annunciato la dismissione della fabbrica entro fine anno) si fermano. Il sindaco di Legnano Radice incontrerà una delegazione di sindacalisti e lavoratori. Nella crisi della Emerson sono coinvolte numerose famiglie la cui storia è da decenni legata a questa azienda. Ad esempio la famiglia di Simone, da tre generazioni alle dipendenze dell’azienda di via Castellanza. "In questa azienda - dice il trentaquattrenne - hanno lavorato due miei nonni, ha lavorato per 43 anni mio papà. Ci lavoro io. Ci lavora mio fratello. Ci lavora mio cognato. Tutto quello che la mia famiglia ha saputo ottenere è stato grazie al sacrificio e al lavoro svolto in questa azienda. Mi spiace tantissimo sapere oggi che questa azienda, che ha rappresentato molto per tanti rescaldinesi, sia destinata alla chiusura".

"Per fortuna – aggiunge – io non ho paura a rimettermi in gioco per trovare un lavoro, perché a 34 anni lo potrei trovare. Quello che mi rincresce è per i miei compagni di lavoro di 50 e più anni che probabilmente non ne troveranno un altro". La notizia della chiusura ha sorpreso i dipendenti. "Nulla lasciava presagire questa fine. Anzi – aggiunge Simone – ci hanno sempre detto che la nostra azienda nel settore valvole è un polo di eccellenza rispetto alla produzione valvolistica, che in questo territorio è ben presente, collocato in una posizione strategica vicina all’autostrada, per la superfice. Hanno investito 4 milioni di euro per ristrutturare gli uffici, dove, dicevano, avrebbero fatto un centro congressi. Sono rimaste solo parole".

G.Ch.

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