Dolci, salumi e vini: più vendite anche all’estero

Sono quasi 10mila le aziende attive nella regione. Incrementi record a Cremona e Lodi

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Sono quasi 10mila le imprese artigiane operative nei settori di alimentare, bevande e ristorazione in Lombardia. Di queste, quasi il 50% sono tra Milano, Bergamo e Brescia. Una filiera che significa anche occupazione: nel complesso, sono più di 33mila gli addetti che operano in queste realtà, per una media di 3-4 lavoratori. Le feste di fine anno rappresentano una quota importante del fatturato del settore, ma, oltre alla domanda interna durante il Natale, l’artigianato locale risulta sempre più apprezzato anche all’estero, in ogni stagione. Emblematica, sotto questo punto di vista, la crescita in che si registra in tutte le province per l’export di alimentari e bevande. Secondo l’analisi di Confartigianato, fra il terzo trimestre 2021 ed il secondo del 2022 l’export dell’alimentare è cresciuto dell’1,5% rispetto al 2019 a Bergamo, come a Brescia; si registra un +6,5% a Como, il 12,7% in più a Cremona, il +6% a Lecco, l’11,3% in più a Lodi, il 10,5% a Mantova, il +4,7% a Milano, l’1,2% in più a Monza, l’11,8% a Pavia, il 14,7% in più a Sondrio, il 5,2% a Varese. In aumento anche il valore aggiunto dell’export, che varia tra lo 0,2% e lo 0,6% rispetto al 2019, con Bergamo +3%. F.P.

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