Guanti e app, ecco i detective dei rifiuti

Sulle strade a caccia di sacchetti fuorilegge con gli ispettori dell’Amsa

L’agente accertatore dell’Amsa

L’agente accertatore dell’Amsa

 Milano, 23 marzo 2018 - Sacchi gialli impilati, scenografici, con il sole del primo mattino sullo sfondo. Davanti, le file dei bidoni del vetro, della carta, dell’umido e della spazzatura indifferenziata. Comincia con questa visione la giornata dei 28 agenti accertatori dell’Amsa, su tremila operatori. Guanti, telefono cellulare (con app pronta da usare) alla mano, sono i “detective” che rovistano a campione tra sacchi e bidoni per controllare che non ci siano anomalie prima del passaggio dei camion che ritirano i rifiuti. Insomma, verificano che tutti rispettino le regole della raccolta differenziata. E se la maggioranza dei milanesi è civilissima, tanto che in città questa buona pratica ha raggiunto la percentuale del 54%, primo posto in Europa a pari merito con Vienna, non mancano distratti e menefreghisti. Lo dicono i numeri: nel 2017 sono state elevate 48.837 sanzioni a condomini o a singoli. Significa 133 al giorno, tra Milano e 12 Comuni. L’errore più comune è utilizzare sacchetti non biocompostabili (quelli giusti sono più leggeri, a norma di legge) oppure buttare un oggetto nel posto sbagliato.

Le sanzioni possono arrivare pure per esposizione anticipata dei rifiuti sul marciapiede o perché sacchi e bidoni ostacolano il passaggio. «Ma non c’è nessun accanimento», spiega Amsa. Non scatta la multa, cioè, per un solo errore, e neppure se non è possibile attribuirlo con certezza a un determinato condominio o cittadino. Né l’agente accertatore passa ripetutamente nella stessa via. Seguiamo uno di loro, Paolo Tavaglione, in zona Turro: accanto al primo condominio sembra tutto in ordine ma quando apre il bidone dell’umido si accorge che contiene almeno 4 sacchetti non biocompostabili. Allora scatta una fotografia e la inserisce nell’applicazione apposita. Sarà la polizia locale a comminare di fatto la multa, da 50 euro. Di fronte a un altro condominio spunta uno stendino, che andrebbe smaltito diversamente. Ma non si può sapere con certezza chi l’abbia gettato. Ergo, niente sanzione. Terza tappa: nel bidone dell’umido sono ammassati sacchetti fuorilegge, con spazzatura indifferenziata. Seconda multa della giornata, sempre da 50 euro. Mentre fila tutto liscio negli altri due punti visitati. E c’è un’altra cattiva pratica da combattere: quella di gettare sacchetti di spazzatura domestica nei cestini per i piccoli rifiuti sulla strada. Difficilissimo multare chi lo fa, perché di rado si trova qualcosa che riconduca al trasgressore o lo si coglie in flagranza.

Nel frattempo il capozona Gabriele Caria segue con lo sguardo i furgoni “bicamera”, con scompartimenti separati per i diversi tipi di rifiuti, e dal suo tablet tutti gli altri in circolazione (in totale sono 1.300 i mezzi Amsa, il 25% alimentato a metano). Non solo: raccoglie in tempo reale le segnalazioni che arrivano dal call center e provvede nel caso a inviare squadre dove serve. E pazienza se qualche automobilista impaziente strombazza perché bloccato da un camion Amsa. Entro le 8 i mezzi sono tutti fuori dal centro storico e dalle grandi arterie, ed entro mezzogiorno lasciano anche le altre zone.

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