Denunce social: colpiamo la reputazione

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La battaglia si combatte colpendo quello che le aziende hanno di più caro: la reputazione. Per questo i lavoratori a partita Iva hanno inaugurato inedite forme di protesta, basate sulla denuncia via social di situazioni di sfruttamento rimaste per anni nell’ombra. Contratti con paghe da fame, ricatti, richieste assurde e orari di lavoro interminabili, con dettagli e nomi dei committenti che vengono resi pubblici. Il danno, per imprese che vivono di comunicazione e anche di rapporti con la pubblica amministrazione, non è da poco.

Denunce veicolate attraverso pagine Instagram come “Riordine degli architetti” che ha messo sulla graticola archistar milanesi, “Riordine degli ingegneri” o “Gentilissima rivolta” nel settore degli eventi. L’ultima offerta di lavoro con relative retribuzioni pubblicata è emblematica: "I contratti di prestazione di opera intellettuale architetto junior saranno di collaborazione in regime di partita Iva con un compenso di 12.000 euroanno imponibili da corrispondere in 12 rate mensili di mille euro" . Al netto di tasse e spese una retribuzione di 4 euro all’ora, è il commento su Instagram: "Con questa cifra a Milano si sopravvive solo chiedendo un aiuto economico ai propri genitori e non è possibile crearsi un futuro".

A.G.

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