Davide Rosticci, morto in moto a 18 anni: "Abbiamo perso uno di noi"

Lo schianto in via Bisceglie, il giovane era in sella a una Ktm 390. La mamma al volante dell'altra auto è indagata per omicidio stradale

Davide Rosticci

Davide Rosticci

Uno scontro tra una moto e un’auto. La prima prende fuoco. Non ci sarà nulla da fare per il centauro: Davide Rosticci, morto a 18 anni. I soccorritori provano a rianimarlo in tutti i modi, ma quando arriva all’ospedale San Carlo le sue condizioni sono troppo gravi.

Le indagini sono ancora in corso ma, stando a una prima ricostruzione della polizia locale, il ragazzo stava percorrendo via Basilea in sella alla sua moto Ktm 390 mercoledì poco prima delle 19, diretto in via Bisceglie. Al semaforo, lo schianto con una Skoda Fabia guidata da una donna di 32 anni che aveva come passeggero il figlioletto di due anni. In base a quanto rilevato finora dagli agenti motociclisti del Comando Zona 8, entrambi i veicoli avanzavano con il semaforo verde: la moto sul rettilineo, la macchina invece ha svoltato a sinistra per immettersi in via Parri e non avrebbe rispettato la precedenza, di fatto tagliando la strada al ragazzo.

Inevitabile l’impatto: il diciottenne ha perso il controllo del mezzo ed è finito a terra, con la sua dueruote che veniva inghiottita dalle fiamme sprigionatesi dopo il violento schianto. La donna si è subito fermata a prestare soccorso mentre il traffico all’incrocio si è paralizzato. Immediato l’arrivo del 118: i soccorritori hanno provato a rianimare il diciottenne, che era già in arresto cardiaco, e lo hanno accompagnato al San Carlo in condizioni critiche. Ma tutti i tentativi di salvarlo sono stati vani: è morto poco dopo, in ospedale. La trentaduenne è invece indagata per omicidio stradale. Dai primi controlli, effettuati da prassi, è emerso che non aveva assunto sostanze che potessero alterare la sua percezione.

Intanto tutto il quartiere piange Davide Rosticci, nato e cresciuto nella zona: aveva frequentato le elementari di via Pisa ed era tra gli habituè dell’Oratorio Assisi, della Parrocchia di San Giovanni Battista alla Creta, dove giocava a calcio a 7 nella squadra della Polisportiva. Stando a quanto appreso dal Giorno, era al quinto anno di liceo, indirizzo Scienze umane, e stava preparando la maturità.

La moto era tra le sue grandi passioni: alla sua Ktm 390 aveva dedicato diversi video sui suoi canali social. “Primo reel“ del 3 agosto 2022, forse il giorno dell’acquisto, in cui fiero mostrava il suo bolide nero e arancione. Appassionato anche di Formula 1, tra i video aveva inserito anche immagini di Ferrari ma non solo. Nelle “storie“ di Instagram spicca pure un’immagine di 6 settimane fa che ora getta un’ombra di inquietudine: la moto in primo piano e, in lontananza, l’avviso "La strada non è una pista di velocità".

Lascia i genitori e un fratello più piccolo. Tutta la comunità ieri si è unita al dolore della famiglia: chiesa stracolma durante il momento di preghiera organizzato per Davide, alle 21. "Abbiamo perso uno di noi". "Il Dio della consolazione possa essere vicino a tutti i suoi cari". E la Polisportiva annuncia su Facebook la sospensione "fino a domenica di tutti gli allenamenti e le gare in casa e fuori casa".

E quello di mercoledì è il secondo incidente mortale in cinque giorni: venerdì scorso B.A., novantacinquenne, è stata travolta da un autocarro in retromarcia sul marciapiedi di via Valassina all’angolo con viale Fermi, alla periferia nord. Nove giorni prima era toccato a Veronica Francesca D’Incà, ciclista di 38 anni investita dal camion di una ditta di traslochi nel primo pomeriggio del primo febbraio all’angolo tra piazzale Loreto e viale Brianza. Anche per lei non c’è stato nulla da fare. Ancora: lo scorso 12 gennaio è stato investito da una macchina Hassan Hashem, di 29 anni, mentre attraversava sulle strisce pedonali davanti all’ospedale Bassini. Quattro morti sulla strada in poco più di un mese.

 

 

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