Dall’economia "green" il rilancio di un’azienda

La Sapi fa affari e taglia i rifiuti producendo cartucce e stampanti rigenerate. Solo nel 2019 salvati dalle discariche 675 autotreni carichi di scarti inquinanti

Migration

di Luca Mignani

L’economia circolare è tra i punti chiave dell’Agenda 2030, sottoscritta da 193 Paesi membri delle Nazioni unite. E, in tema di sviluppo sostenibile, Regione Lombardia ha adottato un piano strategico. Green economy: tema attuale per molti, ma non per tutti. C’è infatti un’eccellenza italiana, Sapi, che fin dal 1993 produce cartucce rigenerate e stampanti ricondizionate nei suoi stabilimenti di San Vittore Olona. Tra i primi 10 produttori al mondo, 65 dipendenti, fatturato di circa 10 milioni di euro. I numeri del mercato: in Italia, solo per le stampanti laser, si stima un installato di 4.5 milioni di unità, una vendita annuale di 900mila macchine, un consumo di cartucce laser di quasi 10 milioni di pezzi: il 15% sono prodotti alternativi, 400mila i pezzi rigenerati di cui 110mila quelli rigenerati da Sapi per il solo mercato italiano e altri 150mila per il mercato estero. Sapi, solo nel 2019, ha contribuito a evitare che 675 autotreni carichi di cartucce esauste finissero in discarica. La differenza di impatto ambientale è netta: per produrre una cartuccia nuova occorrono circa 4 litri di petrolio, una rigenerata dà risparmi oltre l’80%. Discorso analogo per le stampanti ricondizionate: circa un quinto dell’impatto ambientale di una nuova. "Il ricondizionamento professionale è un’alternativa concreta e praticabile. I benefici ambientali tutt’altro che astratti", dice Franco Ferreri, ad dell’azienda nella quale lavorano anche la moglie Liana e i figli Sara, Federico, Chiara e Davide. Oltre alla rigenerazione di cartucce – i passaggi tendenzialmente sono: disassemblaggio, pulizia, riempimento, riassemblaggio, test, imballaggio – Sapi opera sul mercato con BePro, tramite e-commerce: "Ci occupiamo del riacquisto di cartucce e toner originali inutilizzati da chi non ne ha più necessità, in questo modo valorizziamo qualcosa che non avrebbe più valore ed evitiamo che venga buttato – spiega Federico Ferreri –. Il mercato è enorme e il nostro ruolo è quello di trovare qualcuno che abbia ancora bisogno di quel consumabile. I clienti a cui rivendiamo i prodotti sono circa 30mila". Per le stampanti, invece "si inizia da uno studio preliminare, disassemblaggio e verifica componenti – spiega Sara –, per poi reperire le parti sul mercato: ricerca e ri-sviluppo, infine test in camere a temperature controllate ed estreme". Il gruppo di società di Sapi, oltre che da BePro, è composto anche da Sapi Service, che fornisce sotto forma di servizio quanto prodotto da Sapi, offrendo una soluzione "all in" di economia circolare. Ad esempio stampanti con finiture in legno e il modello "save the planet" di colore verde: "Un oggetto a volte ritenuto triste e da nascondere – chiude Chiara – diventa un elemento di design".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro