
Dal ponte verde al quartiere pop. Ecco il festival “Utopian Hours“
Da un ponte distrutto che verrà ricostruito diventando un parco lineare sopraelevato a Washington DC (11th Street Bridge Park), a Telliskivi Creative City, ex deposito ferroviario a Tallinntrasformato in quartiere creativo e culturale; dall’Old Vinyl Factory a Londra al Nottingham Science Park fino al Women & Children’s Center di Shenzhen. Sbarca a Milano il festival “Utopian Hours“, che porterà i partecipanti in giro per il mondo alla scoperta di coraggiosi progetti che hanno saputo rivitalizzare le città.
Utopian hours, il festival internazionale di riferimento in Europa sui temi dell’innovazione urbana e del “city making”, ideato e organizzato da Stratosferica, arriva nel capoluogo lombardo giovedì, dalle 14 alle 20, a STEP in piazza Olivetti, 1.
Dopo le sette edizioni di Torino, in cui guru del pensiero urbano, policy maker, attivisti, imprenditori e architetti di altissimo profilo hanno raccontato il meglio del “fare città”, Utopian hours ha pensato a un’edizione speciale nella città italiana più coinvolta da fenomeni di innovazione e rigenerazione urbana, in una tensione politica e culturale alimentata dalle spinte dei settori della finanza, delle infrastrutture, del retail, dello sviluppo immobiliare e dell’innovazione sociale. "Milano è la città stratosferica per definizione. Una metropoli tascabile capace di reinventarsi e di stupire tenendo un equilibrio sempre instabile tra locale e globale, tra mercato e produzione. Una città forte – spiega Giacomo Biraghi, presidente di Stratosferica – perché senza poteri forti. Un luogo e una comunità che merita di confrontarsi in modo aperto con le eccellenze da tutto il mondo che porteremo sul palco della prima edizione ambrosiana del nostro festival".
Un evento stimolante e ricco di ispirazione per chi si occupa di innovazione urbana e placemaking e per tutti coloro che sono curiosi di conoscere le nuove frontiere dell’evoluzione urbana. "Con ogni edizione, si rafforza il messaggio di Utopian Hours: dopo centinaia di migliaia di anni di evoluzione, abbiamo scelto le città come il luogo in cui vivere, siamo diventati una specie urbana. Il festival – racconta Luca Ballarini, direttore di Stratosferica – ci aiuta a trovare nuove ricette e soluzioni intelligenti e coraggiose per migliorare la nostra vita urbana. Utopia non significa fuga dalla realtà, ma al contrario capire come creare dei luoghi migliori, uno dopo l’altro, con consapevolezza e coinvolgimento collettivo".