Emilio
Magni
Un amico della congrega di noi anziani appassionati del dialetto, sempre attiva con scambi, informazioni e riscoperte di antichi detti dialettali, ha proposto, via email, un modo di dire del dialetto milanese di sicuro completamente scomparso. Nell’Ottocento e certamente anche nel Novecento invece era stato assai tirato in ballo anche perché capace di sollevare un po’ di buonumore. Oltre a tutto, così a prima vista, è molto misterioso. E’ "El gh’ha un curagg de milalira". Di primo acchito quel "milalira" potrebbe essere visto come un "mille lire", somma altissima nei secoli scorsi. Quindi avere un "coraggio da mille lire", avrebbe potuto significare "avere un grande coraggio", "avere un coraggio da leone". Invece il significato va molto oltre questa interpretazione. La spiegazione reale l’abbiamo scovata nel prezioso libro di Ottorina Perna Bozzi "Milano ritrovata", in cui sono riportati oltre tremila modi di dire del dialetto milanese. Ottorina spiega che il coraggio non è del "mille lire", ma si riferisce a Millelire che è il cognome dell’ammiraglio della flotta sardo-piemontese, quindi al soldo dei Savoia, il quale fu così abile nel distruggere la supremazia piratesca che imperversava ferocemente nel Mediterraneo affrontandola da solo sia in mare aperto, sia nei porti della Tunisia. Impresa che aveva avuto grande fama europea. Quindi il significato del "El gh’ha un curagg de milalira" è sempre "aver un coraggio da leone", però non riferito a una moneta ma a un coraggioso personaggio come l’ammiraglio Millelire. A questo punto ho il dovere di ringraziare l’amico della nostra congrega del dialetto che ha riscoperto il detto. Inoltre devo rendere omaggio a questa valorosa cultrice del dialetto e della cucina milanese e brianzola che è stata Ottorina Perna Bozzi. Purtroppo non sono riuscito a trovare o ricostruire una sua biografia. So che la famiglia aveva casa di villeggiatura a Caslino d’Erba. Ma in questo paese nessuno se ne ricorda. Buio anche sui discendenti Berna Bozzi.