Mediglia:"Covid, siccità, guerra e costi. Un altro anno così non reggiamo"

Presentazione dei risultati Combi Mais: il nostro protocollo di produzione ha contenuto i danni

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di Valeria Giacomello

Pandemia, siccità, guerra e caro bollette: quest’anno come non mai l’agricoltura è stata messa in crisi da quella che può essere considerata una tempesta perfetta. Mario Vigo, presidente di Innovagri e proprietario, insieme al figlio Andrea e al fratello Alberto, dell’azienda agricola Folli, ha illustrato tutte le problematiche del settore alla presentazione dei risultati stagionali ottenuti con Combi Mais, l’innovativo protocollo per la produzione di mais giunto al nono anno di sperimentazione. Quest’anno, fra grandi difficoltà, sono state raggiunte le 13,50 tonnellate di granella di mais a ettaro, un risultato di tutto rispetto date le premesse. "Abbiamo dovuto affrontare - ha spiegato Vigo - un vero e proprio record di condizioni climatiche avverse, oltre ai danni irreparabili causati dalla mancata continuità dell’irrigazione dovuta alla siccità e al caldo eccessivo, basti pensare che la media delle temperature nel milanese è stata di oltre 4 gradi in più della media stagionale.

Fortunatamente il nostro protocollo di produzione ha contenuto i danni, garantendo risultati positivi e di ottima qualità, confermandosi nel contempo uno dei protocolli più all’avanguardia per produrre granella di mais per uso alimentare, e non solo, nel panorama dell’agricoltura nazionale". Una situazione complessa che ha messo il settore in ginocchio. Negli ultimi 10 anni il 30% delle aziende agricole italiane ha chiuso i battenti e, se fino a 20 anni fa l’Italia riusciva a produrre la quasi totalità del bisogno nazionale, quest’anno oltre il 50% del mais dovrà essere importato. "Per non parlare del caro prezzi", ha commentato Vigo. "Il mercato dei fertilizzanti è impazzito, il gasolio ha subìto un’impennata dei prezzi aumentato di oltre il 30% e stiamo aspettando con ansia di ricevere la prossima bolletta della luce, temiamo un rincaro del 100%. Un altro anno come questo non saremmo in grado di reggerlo. Abbiamo bisogno di una politica comunitaria che ci aiuti a continuare a produrre, perché un settore così importante come quello agricolo non può essere lasciato morire".

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