ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Crisi Covid: le palestre svendono gli attrezzi

I titolari delle palestre, soprattutto quelle più piccole, in difficoltà: ci aspettiamo un intervento del Governo

Allenamenti in palestra

Allenamenti in palestra

Milano, 6 dicembre 2020 - Palestre alla canna del gas. Con bacheche dei social e siti web di compravendita tempestati di messaggi dei gestori che stanno svendendo la loro attrezzatura. Per alcuni è la mossa del cavallo per avere subito liquidità, in attesa del ritorno alla normalità. Per altri, l’atto finale della cessazione di attività. È un grido di dolore quello che si alza dal mondo del fitness. In particolare sono i piccoli centri - più che i giganti del settore - a soffrire di più per la sospensione delle attività che perdura dal 26 ottobre e che aggrava le perdite già consistenti del primo lockdown. 

Lo stop a Milano riguarda 5mila attività fra palestre, centri fitness, piscine e poli sportivi. Il dpcm attuale valido fino al 15 gennaio ha ribadito la chiusura. Non c’è neppure certezza, al momento, su quale sia la data per la riapertura. L’associazione sportiva «A.s.d.c. Equilibrio in movimento» in via Gaggia, zona Porto di Mare, aperta dal 2014, ha deciso di gettare la spugna. Su Facebook ha messo in vendita due pancafit a 280 euro, la reception «creata da un artigiano» a 150 euro e molto altro. «Continueremo ad erogare lezioni online per qualche mese ma la sede fisica rimarrà chiusa», conferma la vicepresidente e insegnante di pilates, Irene Gargiulo. «Un’associazione sportiva che non ha margini né scopi di lucro non può sopravvivere per tanti mesi sobbarcandosi solo costi fissi. L’affitto è 2mila euro al mese, più spese condominiali e bollette. Purtroppo il Governo non ha fatto una distinzione fra attività, penalizzando tutti, anche noi che col pilates lavoravamo con gli stessi piccoli gruppi, rispettando il distanziamento». 

Su Subito.it si trovano bici professionali da spinning (200 euro), l’ellittica (500 euro), una macchina Technogym (1.500), provenienti dalla “Body Building Club“. Li ha messi in vendita Stefano La Murgia, 50 anni, da 22 titolare della palestra in via Padova: «Sono costretto a liberarmi dell’attrezzatura per incassare qualcosa e andare avanti. A pesare non è solo il lockdown. A settembre molti clienti hanno recuperato le mensilità perse senza rinnovare l’abbonamento, c’è stato l’esborso per le sanificazioni, le tasse. Non abbiamo intenzione di chiudere ma la situazione è pesante. È come un film triste che non avrei mai voluto vedere ma prevedibile, come abbiamo denunciato più volte». L’ostacolo più grande resta l’affitto. «Ci aspettiamo anche su questo punto un intervento del Governo», commenta Marco Contardi, presidente di Arisa, l’associazione delle imprese del settore che aderisce alla Confcommercio di Milano.