ROSARIO PALAZZOLO
Cronaca

Milano non è una città per runner (colpa di smog e reati)

Una ricerca europea esclude Milano dalle "top 20": promossa per qualità di percorsi e parchi, penalizzata dall’inquinamento alto

Corsa

È vero, la pandemia ci ha imprigionati in casa e ha cambiato (in peggio) molte delle nostre abitudini di vita, costringendoci ad una maggiore sedentarietà. Quasi per reazione, il 2020 è stato accompagnato da un incremento significativo delle pratiche sportive più semplici e più naturali: dalla corsa alle uscite in bicicletta. Sebbene per più di un anno i calendari delle gare di corsa siano stati praticamente falcidiati dalle restrizioni per l’emergenza sanitaria, il popolo dei runner ha continuato a cresce. E accanto a chi corre sono tantissimi gli sportivi che hanno eletto il cammino a loro pratica sportiva preferita. Il fenomeno è evidente in tutti i parchi e nei percorsi. Dal centro alla periferia, ogni angolo verde è quotidianamente preso d’assalto da chi è alla ricerca di un angolo tutto suo per fare sport. La domanda sorge spontanea: Milano è pronta ad accogliere un numero così elevato di sportivi? Ma soprattutto è il luogo giusto per allenarsi? Una recentissima ricetta condotta a livello mondiale dal brand Reebok dice che non è proprio così.

Sebbene il capoluogo lombardo già da qualche anno si sia dato il nomignolo di "palestra a cielo aperto" per sottolineare la generosità dei suoi parchi, Milano non compare nella lista delle prima 20 città europee dove allenarsi in modo sostenibile. Nella classifica italiana compare solamente al quarto posto, preceduta da Firenze, Venezia e Bologna. Indubbiamente la città primeggia per i percorsi dedicati ai runner che sono 280, ma deve fare i conti con un tasso di criminalità (sicurezza dei parchi) del 43,8 a fronte del 37,85 proprio di Firenze (si pensi che città come Copenhagen sono ferme a 27). Ciò che penalizza di più Milano è la qualità dell’aria: l’indice di inquinamento è di 66,96 (il più alto d’Italia insieme a Torino), contro il 49 di Firenze.

Milano rimane di gran lunga la prima città italiana per numero di percorsi dedicati ai runner. Dai parchi del centro, come il Sempione, e l’Indro Montanelli, fino a lunghi percorsi di periferia preferiti per i "lunghi". Il più classico è decisamente il parco del Monte Stella, che dispone di un tracciato breve ma mosso e collinare, le salite richiestissime dagli atleti e la pista d’atletica con spogliatoi e docce. L’idroscalo ha recentemente rinnovato il suo percorso da 6,3 km, aggiungendo una segnaletica ogni 200 metri, mentre il Parco delle Cave continua a rappresentare una delle oasi verdi preferite. Insieme al BoscoinCittà e al Parco di Trenno costituisce un perfetto tracciato per gli allenamenti più lunghi.

La vera sorpresa degli ultimi anni è il Parco Nord, tra Milano, Sesto e Cinisello. Otto ettari di prati e boschi nei quali è possibile correre per più di 20 chilometri senza tornare sui propri passi. Il Parco ha tracciato percorsi da 5 e 10 km, ma è semplice muoversi in autonomia sfruttando i nove ponti che evitano completamente le strade. Gli amanti dei lunghissimi non tralasciano i Navigli. La ciclabile del Pavese è stata da poco rinnovata, mentre il Naviglio Martesana, verso Cernusco, è il prediletto durante le preparazioni de lle maratone perché consente di correre oltre 30 chilometri in linea.