
Mickol Lopez Marzano
Milano, 12 marzo 2020 - «Ti immagino in attesa, ti immagino mentre ascolti il mio cuore che cambia ritmo a seconda del momento della giornata. Spero di poterti rivedere presto da quello schermo, per essere sicura che stia andando tutto bene, anche se non so nemmeno se mi confermeranno il nostro appuntamento". Mickol Lopez Marzano, milanese di 34 anni, parla al suo terzogenito nel pancione ai tempi del coronavirus. Cerca di coltivare serenità, anche lanciando messaggi positivi sui social alle altre mamme. Ora lavora da casa in smartworking con accanto i suoi bimbi di 5 e due anni; insieme al marito Daniele, trentacinquenne, ha fondato “Guida senza patente“, pagina Facebook (e Instagram) seguita da quasi 15mila persone. Un successo che si è esteso anche al primo libro pubblicato dalla coppia, con lo stesso titolo. "Non l’ennesimo manuale sul diventare genitori - la presentazione - ma un consiglio a buttarsi nella vita, fregandosene del pessimismo e dell’ansia che paralizza le scelte". Un veicolo di ottimismo, con storie quotidiane e interazioni con i lettori.
Come vive la gravidanza in tempo di coronavirus?
"La cosa positiva è che non ho molto tempo di pensarci. Rispetto ai fratelli maggiori, il piccolino non si fa sentire nella pancia, come se sapesse che “non è il momento“. Sono presa dalla gestione familiare: lo smartworking con i bimbi a casa non è una passeggiata ma paradossalmente i giorni più difficili sono stati i primi, mentre la famiglia ora sta trovando un suo nuovo equilibrio. Adesso i bimbi hanno imparato che quando mamma e papà lavorano devono giocare in autonomia, sanno che arriverà il momento per stare insieme".
A che punto è la gravidanza?
"Entrerò nel quinto mese la prossima settimana. Grazie a Dio sto bene. Probabilmente una mamma alla sua prima esperienza ha maggiori difficoltà di me. Adesso mi pesa soprattutto non essere sicura di poter rivedere presto il mio bambino con l’ecografia. Non è scontato poterla fare in tranquillità. Aspetto il momento con trepidazione. Leggo tanti messaggi di mamme, anche loro non sanno se gli appuntamenti saranno confermati. Ma ce ne sono tanti altri di speranza, con donne che annunciano la nascita dei loro piccoli infondendo serenità a chi è ancora in attesa".
Si affida alle sue sensazioni?
"Sto attenta a tutto, ai calcetti, ai piccoli segni di vita. Mi affido molto alle mie sensazioni, sì. La mia preoccupazione è più per gli altri che per me stessa. Io sono fiduciosa, spero di tornare alla normalità il prima possibile. Ora ognuno dipende dall’altro, c’è un senso di comunità che prima non avevo mai sentito".