Consorzio trasporti, 10 anni di guerra: i Comuni sperano di incassare 5 milioni

Il tribunale dà torto ad Atm che deve pagare l’azienda dell’hinterland per i servizi sulle vecchie linee

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di Laura Lana

Dall’ipotesi di portare i libri in tribunale, con una tegola potenziale da 9 milioni, si apre oggi uno scenario ben diverso. Dove i Comuni soci del Consorzio trasporti pubblici (Sesto, Cinisello, Cologno, Cusano, Bresso, Cormano, Muggiò) potrebbero addirittura trovarsi a spartire 5 milioni e a mettere fine a una liquidazione annosa e complessa, iniziata nel 2010.

A far sperare l’opzione migliore è la sentenza del Tribunale di Monza che riconosce al consorzio 7.957.130 euro come importo complessivo dovuto da Atm e anticipato dal Ctp in relazione alle vecchie linee di trasporto pubblico locale 710, 711, 712, 714-715, oltre alle somme corrisposte per conto del Comune di Cinisello in forza della transazione intervenuta con la società concessionaria Caronte nel 2009 a seguito della famosa delibera della Giunta provinciale di Milano (da cui si è poi originato il complesso e tuttora pendente contenzioso).

"Dopo questa sentenza ci riuniremo per approfondire la vicenda che cambia, di non poco, lo scenario della liquidazione – annuncia l’assessore alla Mobilità Antonio Lamiranda –. Mi impegno anche a riferire con l’audizione del liquidatore Giuliano Terenghi ai consiglieri comunali in un’apposita commissione che convocherò prima della pausa estiva, se tecnicamente possibile, o subito dopo". In quattro anni sarebbe la prima relazione sul Ctp da parte della Giunta. "La sentenza cambia la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico del bilancio 2020: ci sarà un rinvio dell’approvazione per il necessario approfondimento contabile e giuridico – spiega Lamiranda –. Aspettiamo il pronunciamento della Corte d’Appello su una causa gemella. Se dovesse confermare la sentenza di primo grado e il principio della sentenza di Monza, possiamo ben sperare di chiudere una vicenda che ci trasciniamo da oltre un decennio".

L’obiettivo è arrivare a una soluzione transattiva tra le parti. Una volta saldato il conto con Caronte, circa 2 milioni, l’importo restante andrebbe diviso tra i soci del Ctp, che potrebbe essere finalmente chiuso dopo essere rimasto in vita 11 anni solo per sbrogliare la marea di contenziosi attivi e passivi nati tra Comuni, Caronte, Atm. Restano da valutare eventuali azioni aggiuntive, oltre alla messa in mora, dell’ex liquidatore Bruno Vergallo.

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