
Due sentenze "gemelle" al Tar, nella vicenda del "compost alla plastica": i Comuni di Basiano e Masate guadagnano un round al Tar. È stato rigettato il ricorso presentato dall’azienda agricola titolare dei terreni al centro dell’indagine per lo spandimento di compost con residui plastici autoprodotto: aveva impugnato le ordinanze comunali che avevano imposto l’interruzione di qualsiasi attività sui terreni in oggetto. La battaglia legale non è finita. È infatti pendente al Tar un secondo ricorso, sempre presentato dall’azienda agricola e sempre avverso i Comuni: che, stavolta la scorsa primavera, e dopo il sequestro disposto dalla magistratura delle aree inquisite, avevano intimato l’avvio della bonifica e l’effettuazione di un’indagine preliminare al ripristino delle campagne. La vicenda è nota, partiamo dalle novità dei giorni scorsi. Risalivano al 2019, anno delle denunce sul compost “sospetto” e dell’avvio delle indagini, le ordinanze dei Comuni. Prima Basiano, e poi Masate, "nell’interesse della salute pubblica" avevano prescritto l’interruzione delle attività lavorative nei campi. L’azienda proprietaria aveva impugnato. In relazione in particolare all’ordinanza di Masate, i legali dell’azienda agricola avevano ravvisato illegittimità per "carenza di motivazione". Una prima udienza si era tenuta lo scorso anno, la sospensiva non era stata concessa, nei giorni scorsi la sentenza di merito. E così, in una nota, il sindaco Pamela Tumiati: "La sentenza del Tar vede i Comuni di Masate e Basiano vittoriosi nel merito contro il ricorso promosso dall’Azienda Agricola Fratelli Martinelli". Sul secondo ricorso pendente: "Ci siamo costituti in questi giorni. È stato costituito un tavolo tecnico con Città Metropolitana e ad alcuni comuni limitrofi interessati dallo spandimento dei materiali".Mon.Aut.