Chiara Luzzana, la detective dei rumori: "Vi svelo il suono di Milano"

Ingegnere audio e sound designer, gira per la città con lo zaino in spalla e ne registra la colonna sonora: "Ma quello che vorrei davvero ricreare è il tono della voce di mio papà"

Chiara Luzzana, 42 anni, in azione a Milano

Chiara Luzzana, 42 anni, in azione a Milano

MILANO - Gira notte e giorno la città, zaino in spalla e armata di microfoni, per perdersi nei suoi rumori, per crearne la colonna sonora: da Milano a Shanghai, da Venezia a New York. Chiara Luzzana, 42 anni, ha fatto del rumore la sua vita: è ingegnere audio, sound designer, artista, imprenditrice e “detective“ del suono. Viene ingaggiata dai brand di tutto il mondo per ricreare il borbottio del caffè che sale, il fruscio della pelle al sole, perché “Tutto è suono“, come svela nel suo ultimo libro-guida (Roi Editore).

Il primo rumore che ricorda? "La corrente elettrica a 50 Hz. Avevo sei anni, ero a casa mia e dovevo affrontare la paura del silenzio. Da quel giorno, oltre ad accorgermi che il silenzio non esiste, ho cominciato a far suonare oggetti, a crearmi la mia orchestra. Alla quale mi aggrappavo anche nei momenti più tristi. A sei anni ho cominciato a suonare clarinetto, pianoforte, chitarra. Imparavo a suonare gli strumenti a una velocità sopra la media, ma mi annoiavo. È nei rumori della vita che ho trovato la mia tavolozza perfetta, nel tentativo di trasformare il rumore in melodia, di dargli un senso e una dignità".

Ha inventato così una professione nuova... "All’inizio volevo fare l’architetto... poi ho cominciato a ’distruggere’ le righe, anche del pentagramma. Ho studiato al Berklee College di Boston per capire come il cervello reagisce ai suoni e viceversa. Sono diventata Audio Engineer e ho continuato a specializzarmi: dalla neurobiologia della cognizione musicale alla costruzione di microfoni, per lavorare poi al sound branding e ai miei progetti artistici, come “The sound of city“".

Qual è la colonna sonora di Milano? "Milano è Drum and bass. Per registrarla devo spegnermi io, chiudere gli occhi, perdermi nel ritmo dei passi frenetici, nello stridio dei tram, nel movimento impetuoso della città che in alcuni quartieri però si calma e riesce a farsi contaminare da musica classica e crossover".

E Lecco? "È un riverbero delle montagne che si riflette nell’acqua, all’infinito, con il vociare delle persone e le corse in moto. Sono fuggita da Lecco, mia città natale, perché mi stava stretta, ma quando sono tornata a registrarla ho sentito la sua apertura".

Il rumore più difficile che ha dovuto ricreare? "Dal punto di vista tecnico, quello di una crema: sono riuscita a far suonare la pelle con microfoni super sensibili, mostrando come ciascuna persona suoni in modo diverso. Dal punto di vista psicologico, ho dovuto superare la mia fobia per le navi, partendo dai suoni puri, dai motori al ponte di comando. Mi sono concentrata sul progetto e ho messo da parte il mio ego. Missione (e colonna sonora) riuscita. Via la paura".

Qual è il chiodo fisso, il suono che vorrebbe sentire ma non è ancora riuscita a ricreare? "La voce di mio padre, che non c’è più. Ancora oggi, se chiudo gli occhi, la sento, l’ho immagazzinata nel cervello. Vorrei riuscire a trasformarla in un componimento. Chissà che non trovi uno stratagemma... Le persone non si perdono mai, sento voci, respiri, vibrazioni di chi non c’è più: altra orchestra che ho in testa e che accordo in base a come va la giornata".

Intanto sta ascoltando più di 30 città per “The sound of city“. Perché? "Realizzerò un documentario e una serie di vinili in edizioni limitate insieme a installazioni artistiche nelle varie città, che sto girando con il mio zaino gigantesco. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno lo avesse fatto 100 anni fa, per sentire la differenza e come l’impatto acustico sia cambiato. Voglio creare una colonna sonora per chi fra 50 anni ascolterà un altro tipo di città, offrire una memoria sonora".

Tutto è suono. "Ma lo diamo per scontato e non ci prendiamo il lusso di ascoltare e ascoltarci. La vita è una colonna sonora, sta a noi decidere come suonarla e quanti ritornelli avere".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro