
Chi è Elisa Segnini, la consigliera mancata che ora rinuncia anche all’incarico alla Camera
Ha provato a farsi eleggere nel Consiglio comunale di Bergamo in occasione delle ultime amministrative, vinte dal centrosinistra, ma il risultato è stato modesto: appena una trentina di preferenze. Poco male per Elisa Segnini Bocchia (foto), che nel frattempo poteva vantare un piccolo primato: essere l’unica esponente di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI, con un incarico in Parlamento, considerato che fino a ieri era la capo segreteria di Ylenja Lucaselli, deputata e capogruppo del partito di Giorgia Meloni alla Commissione Bilancio della Camera. Un incarico dal quale Segnini Bocchia si è dimessa ieri per effetto delle dichiarazioni emerse nell’inchiesta di Fanpage: "Non ho mai smesso di essere razzista né fascista, quindi non ti preoccupare, mi stanno sempre sui coglioni i neri e i comunisti", così si è espressa Segnini Bocchia senza sapere di avere davanti a sé una giornalista. Più che le preferenze il punto forte della Segnini è stato, pare, il supporto di una delle dinastie della destra, i Tremaglia. A lanciarne la candidatura a Bergamo sono stati, infatti, Andrea e Arrigo Tremaglia, nipoti di Mirko Tremaglia, bergamasco doc, giovane soldato della Repubblica Sociale Italiana, quella di Salò, e poi ministro per gli italiani nel mondo dal 2001 al 2006, nell’allora governo Berlusconi.
Giambattista Anastasio