
Via Polidoro (Newpress)
Milano, 13 giugno 2017 - Persone sdraiate sul marciapiede, altre ai giardinetti. Senza forze dopo il rave party abusivo avvenuto la notte tra sabato e domenica in un edificio dismesso di via Polidoro da Caravaggio, traversa di viale Certosa. Gli scatti dei residenti immortalano scampoli della festa «che ci ha tenuti in ostaggio dalle 2.30 fino al pomeriggio seguente». Il Comitato Petrarca denuncia una situazione allo sbando: «Le vie del nostro quartiere sono state occupate da centinaia di ragazzi che hanno fatto utilizzo di droghe e consumato atti sessuali con relativo deturpamento delle aree pubbliche, indisturbati e in assoluta tranquillità». La location del rave è di proprietà del Gruppo Koelliker. Uno stabile il cui cancello era stato assicurato con una catena, con tutta probabilità tranciata dai ragazzi del rave per accedervi: nel sotterraneo si notano sacchi pieni di lattine e bottiglie, scritte sui muri, spazzatura in alcune nicchie sul pavimento.
Un luogo che è stato scelto, a quanto pare, come seconda opzione dai ragazzi che prima avevano tentato di organizzare il rave in un capannone di Cinisello, dal quale sono stati però allontanati. Nell’edificio di via Polidoro da Caravaggio sono invece andati avanti per ore, a dispetto delle segnalazioni degli abitanti. «Io ho telefonato alle forze dell’ordine, era come avere la musica in casa», dice Marika Rossi, residente. «Abbiamo visto arrivare la polizia ma non c’è stato un allontanamento, la festa illegale è andata avanti fino alle 17 di domenica», protesta un altro residente. E che fosse illegale non ci sono dubbi: «La proprietà non era né al corrente di tale evento, né tantomeno lo ha autorizzato – fanno sapere dal Gruppo Koelliker –.Pertanto stiamo provvedendo a sporgere denuncia-querela alle autorità competenti».
Il rave ha peggiorato una situazione già difficile: «Da qualche anno le nostre vie sono prese d’assalto da una prostituzione dilagante. Per fortuna negli ultimi giorni si è proceduto all’espulsione di diversi individui che quotidianamente si prostituivano e spacciavano, ma a tutto questo si aggiungono anche i continui saccheggi nelle abitazioni e le rapine a mano armata ai danni di noi residenti e commercianti», aggiungono i promotori del Comitato Petrarca, Maria Angela Aldighieri, Federico Guastoni e Stefano Saibene. «Tutte le forze dell’ordine – dichiara l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza – da polizia di Stato a carabinieri a polizia locale e a vigili del fuoco, sono molto impegnate per il controllo del territorio e per la sicurezza in tutti gli eventi della città. Quando le situazioni sono tali da rendere complicato l’intervento, perché diventano un problema di ordine pubblico, la competenza in automatico passa alla Questura che che decide come, se e quando intervenire. Non vuole essere uno scarica barile, al contrario un riconoscimento dell’importanza del lavoro».