Il centro sportivo Cameroni in via Bechi, conosciuto anche come Fair Play Arena, è solo l’ultimo degli impianti milanesi che necessitano di lavori di mantenimento. La struttura, di proprietà del Comune di Milano e in conessione alla Asd Gorlese Calcio, si trova in forte difficoltà.
La nuova stagione sportiva è alle porte e la copertura delle tribune, dal 2019, continua a non essere a norma per pochi centimetri e deve essere demolita. I gestori dell’impianto sono impegnati con una sanatoria "da 3 anni con spese di svariate decine di migliaia di euro", come hanno scritto su Instagram a inizio agosto. In un post al veleno è stato reso noto come il Comune non sia interessato a chiudere la sanatoria ed è stato garantito il proprio impegno. Infine, è stato chiesto ai cittadini più volenterosi di dare una mano con i lavori tra domani e domenica. Dopo l’esternazione social, non si è mosso nulla. Il problema principale è rappresentato dalle tribune e dallo stato di degrado in cui la struttura si trovava prima di passare sotto la nuova concessionaria.
L’impianto rilevato in condizioni disastrate (e con debiti della precedente gestione) è stato rimesso a nuovo e messo a servizio della comunità. Non si contestano i lavori o la normativa, ma il mancato supporto da parte del Comune. Si chiede una maggiore chiarezza e collaborazione in termini economici. Dal centro si auguranocosì che si possa trovare un punto di intesa.
La situazione ostacola le molteplici iniziative che vengono ospitate in via Bechi. A marzo, ad esempio, è stato inaugurato un nuovo ring di boxe donato dal Fondo solidale “Fondazione Bambini nel Cuore De Albertis Spizzico” costituito in seno a Fondazione di Comunità.
Il Cameroni è anche casa della squadra di calcio di rifugiati della città e teatro delle iniziative di No League, progetto a sfondo sociale. A breve aprirà pure la nuova bocciofila, un punto di incontro per la vita di quartire per una realtà inclusiva a 360°. I prezzi, nonostante tutto, continuano a essere alla portata della cittadinanza, ma le ingenti spese non potranno essere sostenute a lungo.
Martina Riva, assessora allo Sport, qualche settimana fa, aveva detto: "Gli oltre cento concessionari sportivi, sono fondamentali per la nostra città e consentono di far fare sport a più di 400 associazioni sportive e a migliaia di bambini e ragazzi. Nel momento in cui, tuttavia, un soggetto privato gestisce un centro sportivo pubblico, è tenuto a rispettare le condizioni da lui accettate nel momento della partecipazione alla gara pubblica. Tutelare l’interesse pubblico vuol dire anche far rispettare le regole più scomode".