GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Case popolari: bollette e affitti mai pagati, Comune a caccia di 40 milioni di euro

A tanto ammonta la morosità che grava su Metropolitana Milanese (Mm), la società controllata da Palazzo Marino

Case popolari

Milano, 6 agosto 2016 - Quaranta milioni di euro di mancati incassi. A tanto ammonta la morosità che grava su Metropolitana Milanese (Mm), la società controllata dal Comune. Una morosità accumulata e consolidata negli anni, una morosità ostinata: quei 40 milioni di “buco” si devono, infatti, soltanto a quei cittadini nei confronti dei quali si sono dovute attivare le procedure di riscossione coattiva, una volta risultate inutili tutte le procedure ordinarie. nel dettaglio, le voci che compongono il dato sono quelle riferite ad alcuni dei principali servizi forniti dalla società controllata da Palazzo Marino: le bollette dell’acqua non pagate da proprietari e inquilini delle case private ma anche i canoni d’affitto e le spese accessorie non corrisposte dagli inquilini dei 28.791 alloggi popolari di proprietà del Comune.

L’esecutivo di piazza Scala, ora, vuole provare a passare all’incasso assumendosi in prima persona l’onere della riscossione coattiva delle somme non versate. Nella seduta di ieri la Giunta comunale ha infatti approvato una nuova convenzione con la sua controllata in base alla quale Metropolitana Milanese continuerà ad occuparsi della redazione, dell’emissione, dell’invio e della riscossione delle bollette e dei relativi conguagli ma anche dell’invio dei solleciti di pagamento. Ma da questo punto in avanti, dovessero rivelarsi vani i passaggi ordinari, per effetto della nuova convenzione, entrerà in gioco il Comune e, in particolare, la "Direzione entrate e lotta all’evasione" dell’amministrazione.

Qualora alla situazione di morosità dovesse corrispondere una situazione di reale disagio economico, gli uffici comunali potranno concordare coi diretti interessati specifici piani di rientro dal debito. Nel caso degli alloggi pubblici, Metropolitana Milanese resterà comunque coinvolta nell’operazione. "Per quanto riguarda gli inquilini delle case popolari – precisa infatti la nota diramata ieri da Palazzo Marino – Mm continuerà a farsi parte attiva per concordare con gli inquilini morosi incolpevoli appositi piani di rientro sostenibili per le famiglie". Del resto, dai dati sugli sfratti pubblicati a fine maggio dal Ministero dell’Interno emerge che il 90 per cento di questi è dovuto a situazioni di profonda difficoltà economica.

A Milano le famiglie in lista d’attesa per un alloggio popolare sono circa 23mila, secondo quanto riferito dal sindacato Sunia. La convenzione appena approvata dalla Giunta di palazzo Marino durerà cinque anni, "eviterà a Metropolitana Milanese affidamenti esterni" e, perché abbia possibilità di funzionare al meglio, prevede anche la condivisione tra il Comune e la stessa società dei dati e delle attività svolte mensilmente: "Una collaborazione costante che agevolerà i due enti nella rendicontazione esatta delle posizioni debitorie da avviare alla riscossione e sarà al tempo stesso una garanzia per i cittadini" si sottolinea nella nota diffusa al termine della seduta della Giunta.

"La grande attenzione di questa amministrazione comunale verso le periferie e la loro riqualificazione, testimoniata dalle prime importanti azioni di rigenerazione urbana dei quartieri Giambellino e Adriano – dichiarano Roberto Tasca, assessore al Bilancio, e Gabriele Rabaiotti, assessore alla Casa – non deve confliggere con il principio della legalità. Lo stesso che ci spinge a rafforzare l’azione di recupero delle morosità, nel rispetto delle regole e con la massima sensibilità nel valutare le situazioni di reale indigenza. Stiamo infatti valutando anche altri provvedimenti volti ad andare incontro al cittadino moroso, proponendo piani di rateizzazione volontaria per i debiti non ancora oggetto di recupero coattivo. Questo nell’ottica di conciliare con equità il doveroso obbligo di pagamento dei servizi e le oggettive difficoltà di molte famiglie indigenti".