Case popolari, affitti dimezzati per 2.500 anziani: servono 5 milioni

Primo studio in Regione su platea e costi dello sconto promesso in campagnaelettorale. Per partire nel 2019

Case popolari

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Milano, 11 lugluio 2018 - È stata una delle promesse scandite da Attilio Fontana nel corso della campagna elettorale delle ultime elezioni Regionali, quelle che l’avvocato di Varese, di salda confessione leghista, ha finito col vincere rifilando 20 punti percentuali di distacco allo sfidante del centrosinistra, Giorgio Gori. Correva il 19 gennaio scorso quando l’attuale presidente della Regione fece sapere di voler dimezzare il canone d’affitto degli alloggi Aler agli inquilini anziani che nel tempo avevano sempre regolarmente pagato i loro conti con l’Azienda dell’edilizia pubblica. Allora Fontana disse che la misura sarebbe stata rivolta «indicativamente agli inquilini dai 65 anni di età in avanti». «Non è tanto la questione economica – aveva sottolineato il futuro presidente della Regione –, è una misura che vuole avere un richiamo simbolico». Proprio ieri il governatore lombardo, nel suo intervento nell’aula del Pirellone, ha evidenziato di aver superato una prima scadenza, quella dei cento giorni alla guida della Regione. Che ne è, allora, di quella promessa? Qualcosa si è mosso, anche se si è alla fase preliminare. A Palazzo Lombardia in queste settimane sono iniziati i primi approfondimenti. E non è un caso che siano iniziati proprio ora: come ovvio, il provvedimento sugli affitti deve giocoforza essere inquadrato nel contesto del Bilancio regionale per l’anno che verrà e sul quale sono in corso i lavori. Il primo obiettivo dell’esecutivo è stato quello di capire esattamente quante persone potranno beneficiare del provvedimento e quanti soldi occorrono per tradurlo in realtà. Innanzitutto si è fissata la soglia d’età: il dimezzamento del canone scatterà per gli inquilini che hanno più di 70 anni. E gli inquilini che oggi rientrano in questa casistica sono circa 2.500 a Milano e hinterland e quasi 5mila in tutte la Lombardia. Risultato: occorrono tra i 4 e i 5 milioni di euro per garantir loro lo sconto annunciato in campagna elettorale. La misura, meglio ricordarlo, varrà solo per gli inquilini Aler. L’auspicio della Giunta regionale è quello di far entrare in vigore il dimezzamento del canone già nel 2019. Ma non è scontato che ce la si faccia: bisogna far quadrare i conti.

È invece sicura  l’approvazione, entro la fine del mese in corso, di una delibera che aumenterà i soldi messi a disposizione dalla Regione per il contributo di solidarietà, ovvero il contributo col quale si aiutano le famiglie bisognose a far fronte al canone d’affitto dell’alloggio popolare ma anche alle bollette. Nel 2016 la Regione ha messo a disposizione 11 milioni di euro, l’anno successivo si è saliti a 21 milioni e ora si salirà a 25 milioni di euro, 4 in più da dividere, sempre, tra Comuni e Aler. A beneficiare di questo contributo potranno essere almeno 16.600 famiglie, considerato che il contributo oscilla tra i mille e i 1.500 euro l’anno. «Intensificheremo lo sforzo per garantire alle famiglie meno abbienti di poter mantenere il proprio alloggio – spiega Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche abitative – perché questo, a mio avviso, è il miglior modo per fare prevenzione nel sociale e nei quartieri».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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