Carceri, il 90% dei nuovi ingressi ha il Covid o è senza vaccino

In tutti gli istituti lombardi 740 positivi, il 40% dei detenuti ha la terza dose. "Il virus arriva dall’esterno, i contagi rallentano la loro corsa"

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di Andrea Gianni

Quasi tutti positivi e non vaccinati. Oltre il 90% dei detenuti che in questi mesi fanno il loro ingresso nelle carceri lombarde ha il Covid o non ha fatto neanche la prima dose del vaccino. Un dato che emerge dai risultati di uno screening nelle carceri presentati alla Commissione speciale situazione carceraria del Pirellone dal provveditore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) Pietro Buffa e da Roberto Ranieri, della Uo Sanità penitenziaria della Regione Lombardia. Oltre all’altissima percentuale di contagiati o non vaccinati fra i nuovi ingressi, un altro dato dimostra quanto sia alto il tasso di positività tra la popolazione in generale: il 33% dei detenuti positivi della quarta ondata proviene dall’esterno, sono cioè nuovi ingressi nelle carceri. Attualmente sono 740 i detenuti positivi nelle carceri lombarde (il 10% della popolazione carceraria, la stragrande maggioranza con la variante omicron) con cinque ricoverati di cui uno in terapia intensiva: la copertura vaccinale con terza dose sfiora il 40%.

Il piano vaccinale ha privilegiato gli istituti carcerari con una maggiore presenza di detenuti “fragili”, come quelli di Opera e Sondrio che hanno raggiunto rispettivamente il 71% e il 61%. "I dati fotografano una situazione della popolazione detentiva speculare a ciò che accade all’esterno – spiega la presidente della Commissione Antonella Forattini –. Dopo la crescita esponenziale di fine dicembre-inizio gennaio, oggi la curva del Covid negli istituti di pena lombardi sembra aver rallentato la sua corsa". Sono 7.838 i detenuti nelle case circondariali lombarde (di cui 3.521 gli stranieri) su una capienza di 6.129 posti.

Nella quarta ondata, secondo quanto emerge dallo screening, sono stati 1.500 i casi di detenuti positivi. Di questi, cinque hanno avuto la necessità di ricorrere al ricovero ospedaliero e uno è in terapia intensiva (si tratta di una persona con due dosi di vaccino e con una situazione di comorbidità). Ad oggi i positivi sono 740, un dato che negli ultimi giorni si è mantenuto stabile e che indica il possibile raggiungimento del plateau. Nei due Covid hub di San Vittore e Bollate ai pazienti più gravi sono somministrati gli anticorpi monoclonali in grado di evitare che i positivi al Covid sviluppino forme avanzate della malattia. Farmaci che però scarseggiano, come ha evidenziato ieri il provveditore del Dap davanti alla Commissione.

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