Lombardia, ora è ufficiale: cani e padroni insieme fino alla fine

Al cimitero gli animali d'affezione potranno riposare vicino ai proprietari

Un cane con il proprio padrone

Un cane con il proprio padrone

Milano, 20 febbraio 2019 - Adesso è ufficiale: la Lombardia diventa la prima regione in Italia nella quale sarà possibile tumulare gli animali di affezione, quali cani e gatti, accanto al loro padrone. Un primo pronunciamento favorevole all’introduzione di questa possibilità era arrivato nelle scorse settimane in commissione regionale Sanità. Ieri ecco l’ultimo passaggio, quello in Consiglio regionale con l’approvazione della nuova legge sui servizi funerari avvenuta con 41 sì, 29 no ed un astenuto.

Soddisfatto Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia e animalista convinto: «Con l’approvazione della riforma funeraria, la Lombardia consegue un risultato storico: siamo infatti la prima regione italiana che prevede la possibilità di tumulare gli animali d’affezione nello stesso loculo del loro proprietario. Oggi, per la prima volta nel nostro Paese – insiste Comazzi –, una legge regionale suggella il legame di amore eterno fra gli esseri umani e i loro amici a quattro zampe. Sono davvero orgoglioso che la mia proposta sia stata recepita dalla maggioranza del Consiglio: questo voto segna un importante passo avanti in termini di diritti degli animali. La mia speranza – conclude Comazzi – è che le altre Regioni italiane seguano il nostro esempio». Nel dettaglio, secondo la nuova legge, su richiesta o per volontà del defunto o degli eredi, sarà possibile tumulare, previa cremazione e in teca separata, cani e gatti o altri animali d’affezione nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia.

Il Pd ha votato contro il provvedimento ed è Carlo Borghetti a spiegare perché: «Non abbiamo condiviso la possibilità di tumulare gli animali con i loro padroni perché questo comporta complicazioni nella gestione dei cimiteri, per la quale i Comuni sono già in affanno per la mancanza di spazio, perché i servizi funebri rischiano di trasformarsi sempre più in un business e perché non è stato aperto nessun confronto con le diverse confessioni religiose. Riteniamo si debba lavorare su spazi specifici dedicati alla sepoltura degli animali d’affezione».

 

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