
Braccia incrociate alla Wood e picchetto
I lavoratori della Wood, società di consulenza e ingegneria a livello internazionale, hanno incrociato le braccia ieri mattina, per due ore, con un presidio davanti alla sede corsichese, dove sono impiegate oltre 500 persone.
I lavoratori hanno scioperato "a causa della decisione aziendale di assorbire gli aumenti riconosciuti come terza tranche dal Ccnl – spiegano i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm –. Le lavoratrici e i lavoratori hanno condiviso grande disappunto per la decisione della azienda che grazie al loro lavoro cresce costantemente e progressivamente, triplica in poco tempo gli utili per gli azionisti e distribuisce premi ai manager. Ma al contrario decide di penalizzare i lavoratori in un momento critico per l’aumento dei costi dovuti all’inflazione". Emanuela Morosi di Fiom Milano aggiunge che "la protesta è iniziata a fine giugno, contro la scelta aziendale di assorbire nei superminimi individuali gli aumenti contrattuali dei metalmeccanici da giugno 2023, soprattutto perché Wood non è un’azienda in crisi, ma una realtà che continua a registrare utili significativi". I sindacati e i lavoratori sperano in una marcia indietro da parte dell’azienda: "È inaccettabile la continua retorica aziendale sul clima e sul benessere aziendale – concludono i sindacati –, quando invece ai lavoratori viene negato il mantenimento del potere di acquisto non riconoscendo gli aumenti previsti dal Ccnl".
Francesca Grillo