Box di via Borgogna, nuovo perito: stop al Poli, tocca ai prof di Torino

Cambio in corsa: un docente milanese se n’è già occupato per i residenti

POLEMICHE Il cantiere di via Borgogna (Newpress)

POLEMICHE Il cantiere di via Borgogna (Newpress)

Milano, 15 gennaio 2018 - Parcheggio di via Borgogna, cambia il perito che dovrà valutarne l’impatto complessivo sulla zona. Ormai ci siamo abituati: quando parliamo dei silos interrati a due passi da piazza San Babila, tutto diventa materia da carte bollate. È successo con il progetto originario dei box, di fatto azzerato dal Consiglio di Stato su input di residenti e titolari di esercizi commerciali che affacciano sull’area interessata dai lavori. È successo con l’inerzia del Comune a rispettare la sentenza di Palazzo Spada sul fronte dello smantellamento temporaneo del cantiere, eseguita solo con mesi di ritardo e dopo nuovo sollecito per vie legali. E ora ecco l’ennesima puntata di una querelle giudiziaria che non sembra destinata a finire. A innescarla, stavolta, è stata proprio l’amministrazione di piazza Scala, che ha contestato la nomina, ad opera del Tar, del direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del Politecnico di Milano (con facoltà di delega ad altro collega di ateneo) come «verificatore» della compatibilità dei lavori con le costruzioni circostanti.

Il 18 dicembre scorso, il Comune ha chiesto la revoca del perito di piazza Leonardo da Vinci, facendo notare che nel recente passato i ricorrenti originari – cioè Condominio di via Borgogna 2/4, Cerva n.31, Immobiliare Crea srl, Immobiliare Cerchia dei Navigli srl, BBB spa e Rosa spa – hanno depositato alcune perizie a firma di un professore ordinario del medesimo Dipartimento (l’ingegner Gianpaolo Rosati, docente di Tecnica delle costruzioni). Perizie negative anziché no, va ricordato, sulla fattibilità dell’opera. La tesi della Giunta Sala: «Ciò potrebbe integrare gli estremi delle gravi ragioni di opportunità», come disposto dall’articolo 51 del Codice di procedura civile. Fuori dal legalese: non è corretto che a svolgere la perizia super partes sia il collega di un esperto che già si è espresso sul tema su mandato di una delle due controparti.

L’istanza è stata accolta venerdì dai giudici del Tar, che hanno cambiato così la decisione presa da un altro collegio: «Alla verificazione – la conclusione – provvederà il direttore del Dipartimento di Ingegneria strutturale, edile e geotecnica del Politecnico di Torino, con facoltà di delega». Tempi ristretti: la perizia dovrà essere svolta entro il 15 marzo, con relazione conclusiva da depositare entro il 30 marzo. Il responso, quindi, tra poco più di due mesi. Ecco il quesito a cui rispondere: «Dica il verificatore se la realizzazione del parcheggio interrato presenti o meno, alla stregua delle attuali conoscenze scientifiche, i rischi e le criticità paventati dalle ricorrenti, sotto il profilo relativo alla statica degli edifici confinanti, alle interazioni con il parcheggio interrato e a eventuali danni strutturali agli edifici stessi».

 

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