
Melzo, i presidenti di Confcommercio Turba e Legnani: "Ora salviamo le periferie"
I saldi spingono il commercio, "ma fra stipendi magri e precariato la spesa pro capite è bassa", "ora è lotta alla desertificazione delle periferie". I presidenti di Confcommercio Donato Turba, mandamento di Melzo, e Giuseppe Legnani, Adda-Milanese, più di 1.500 attività in Martesana e oltre 5mila addetti, tirano un primo bilancio delle riduzioni di fine stagione: "È positivo. Possiamo guardare avanti".
Niente a che fare, però, con le cifre di un tempo, oggi gli affari risentono dei problemi delle famiglie "alle prese con occupazione instabile e salari modesti. La gente sta sempre più abbottonata - spiega Legnani -. Senza un intervento strutturale su questo fronte, magari agendo sulla leva della tassazione, noi e i clienti continueremo a pagare anni di crisi che hanno il loro peso". C’è la voglia di shopping, "ma spesso vince la prudenza fra caro mutui e carrello della spesa sempre più pesante". "Le vendite vanno - aggiunge Turba -, ma la caccia all’affare non ha lo stesso valore di una volta: la coda davanti alla porta per assicurarsi il capo dei sogni è una foto d’altri tempi".
La sfida resta sempre l’e-commerce "molte realtà hanno cominciato a vedere online, o tramite social e funzione - dice Turba -. Ma per vincere la battaglia della grande concorrenza dobbiamo puntare sul servizio: nelle vetrine sotto casa l’acquirente trova ancora il consiglio giusto, che lo valorizza". E poi c’è la necessità di stare al passo con i tempi: "Modernizzare le strutture fa la differenza". Ora, l’obiettivo "è mantenere il tessuto commerciale lontano dal centro - ancora Turba - chi si affaccia sulle vie dello struscio ha vita più semplice, fuori è più difficile. La ricetta per farcela è sempre la stessa: "Prestazioni di livello e negozi gradevoli".
La spese media pro capite per questi saldi secondo Confcommercio è di 138 euro; quasi la metà degli acquirenti, soprattutto giovani, ha approfittato dei grandi affari per mettersi nell’armadio vestiario che desiderava da tempo, secondo le prime stime il 68% ha comprato sia di persona che in Rete, l’abbigliamento è la categoria più richiesta (93,9%), seguita da calzature (76%) e biancheria intima (40,7%).