Beppe fa la pace con la Sardegna "Attacco sbagliato nella forma"

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Il sindaco Beppe Sala ammette che quel "me ne ricorderò" come minaccia di non tornare nella Sardegna che non gradisce i lombardi e i milanesi primatisti di coronavirus è stato "sbagliato nella forma", ma non era rivolto agli abitanti dell’isola, ma "alla politica sarda". E aggiunge: "So di essere spesso ruvido. Ma forse stavo anticipando un tema sentito dai cittadini".

Il primo cittadino affida al suo profilo Instagram un messaggio di pace rivolto ai sardi e posta la foto di una barca a vela: "Quando oltre al lavoro nella mia vita esisteva anche il tempo libero, il mio massimo piacere era starmene sulla mia barca a vela. Poi l’ho venduta, ma negli ultimi anni l’ho sempre lasciata in Sardegna, prima a La Maddalena (come nella foto) e poi a Cagliari. Non posso certamente provare sentimenti negativi verso la Sardegna". Eppure, quando il governatore isolano Christian Solinas parlava di passaporto sanitario di accesso in Sardegna per i turisti lombardi, il sindaco milanese si è arrabbiato davvero e se n’è uscito con quel "me ne ricorderò". La marcia indietro, però, è ormai innescata: "Il punto centrale non è dove si fanno le vacanze. Ma penso che il sentirsi una sola comunità debba trovare conferma nei momenti positivi e in quelli difficili e che la generosità e il senso di accoglienza di Milano non ci abbiano mai portato a fare alcun distinguo. Tutto qui".

Solinas, intanto, ha dovuto rinunciare all’idea del passaporto sanitario per l’accesso dei turisti in Sardegna. Il Governo ha concesso alla Regione solo un sistema misto di controlli: registrazione degli arrivi, compilazione di un questionario e tracciabilità. Tutto qui.

M.Min.

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