L'accusa all'ex cavaliere: "Berlusconi pagò Ruby". E poi si uccide

La strana fine dell'avvocato Egidio Verzini

Egidio Verzini, ex legale di Karima El Mahroug (Ansa)

Egidio Verzini, ex legale di Karima El Mahroug (Ansa)

Milano, 31 gennaio 2019 - Diceva di essere «in possesso di ulteriori elementi ed informazioni documentate», l’avvocato Egidio Verzini, ex legale di Karima El Mahroug, quando in un comunicato di una trentina di righe, il 4 dicembre, rivelava all’Ansa dettagli sulla «operazione Ruby», ossia un presunto versamento di 5 milioni di euro nel 2011 da Silvio Berlusconi alla marocchina, attraverso una banca di Antigua.

Il giorno dopo in una clinica svizzera il legale, malato da tempo, pose fine alla sua vita col suicidio assistito. La notizia della morte, rimasta per suo volere nascosta per oltre un mese, è arrivata in Procura solo pochi giorni fa e gli inquirenti hanno deciso di indagare per capire se abbia lasciato carte a riscontro delle sue dichiarazioni. Proprio nell’ambito di quella che tecnicamente si chiama «attività integrativa d’indagine», un filone aperto che corre parallelo al processo Ruby ter che vede imputato l’ex premier per corruzione in atti giudiziari assieme ad altri 27 imputati, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, assieme alla polizia giudiziaria, hanno ascoltato per due ore la compagna di Verzini. Sentita come persona informata sui fatti per ricostruire le ultime mosse di quell’avvocato 60enne del Foro di Verona, con studio ad Illasi, che quasi due mesi fa, quando aveva già prenotato una stanza alla clinica Dignitas di Zurigo per mettere fine alle sue sofferenze, decise per «dovere etico e morale», così disse, di «rendere pubblico ciò che si è realmente verificato nella vicenda Ruby».

Così Verzini, che fu legale di Ruby tra giugno e luglio 2011 parlò nel comunicato di «un pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank su un conto presso una banca in Messico», di cui 2 milioni «dati a Luca Risso», ex compagno, e 3 «fatti transitare dal Messico a Dubai» ed «esclusivamente» per Ruby. Indicò altri elementi e scrisse che, a suo dire, la «operazione» sarebbe stata «interamente diretta dall’Avv. Ghedini con la collaborazione di Luca Risso». Ghedini immediatamente ribatté che quelle dichiarazioni erano «totalmente destituite di qualsiasi fondamento».

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