L’azienda con sede nel centro di Milano cerca come "profilo ideale" un’impiegata addetta all’amministrazione diplomata, con età superiore a 35 anni, che abbia maturato "almeno due anni di esperienza in ruoli analoghi e sappia lavorare in autonomia".
Si richiede disponibilità immediata, la capacità di usare Excel e il programma per la fatturazione elettronica. Lo stipendio? 400 euro al mese per un part time di 20 ore settimanali, con un contratto di sei mesi. Il benefit offerto? Un telefono cellulare. È uno dei tanti annunci dai salari da fame che vengono proposti nella città con il costo della vita salito alle stelle, nei quali ci si imbatte cercando lavoro. Una situazione denunciata, con un post su Facebook, da Beatrice Paola Fraschini, milanese alle prese con la ricerca di un nuovo impiego.
"Fra tanti annunci seri ed alcuni imbarazzanti, dopo “minimo 30 anni” abbinato ad “apprendistato” – scrive – mi imbatto in questo. Io cerco di non esprimermi troppo, per evitare di risultare scurrile, ma qui gli improperi sarebbero del tutto appropriati. Viene proposto uno stipendio di 400 euro. A fare la cassiera di supermercato, part time, prendevo più del doppio. Perché bisogna sempre pensare che chi sia momentaneamente senza lavoro sia per forza un “poverino” o un “mentecatto”? Perché bisogna sempre insultare l’intelligenza e la dignità di chi attraversa un momento di difficoltà?". Uno spaccato impietoso del mercato del lavoro milanese. Da una parte imprenditori che lamentano difficoltà nel trovare personale, dall’altra offerte con condizioni che non consentono di sopravvivere a Milano. In mezzo ci sono le persone che cercano di districarsi nella giungla, con la speranza di trovare un lavoro dignitoso.
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