Aeroporto di Linate, sindacati: "A rischio lavoratori di Airport Handling"

Scontro con Alitalia per la decisione di gestire "in autoproduzione" le attività affidate alla società esterna

L'aeroporto di Linate

L'aeroporto di Linate

Milano, 1 agosto 2020 - Alitalia è tornata a Linate ed è subito scattato lo scontro con i sindacati per la decisione di gestire "in autoproduzione", con personale interno, le attività finora affidate ad Airport Handling, la società esterna che fornisce servizi di assistenza a terra agli operatori.

"Dal primo agosto Alitalia ha deciso di mettere in discussione il contratto commerciale per la parte impiegatizia di servizi a terra con Airport Handling (AH) nella gestione dei propri voli sull`aeroporto di Linate mettendo di fatto a rischio il posto di lavoro della gran parte dei circa 500 lavoratori di AH, con tutte le conseguenze occupazionali e sociali che potrebbero impattare nel momento storico più difficile, dentro la crisi legata alla pandemia da Covid", scrivono in una nota Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt Lombardia.

"Oltretutto - aggiungono -, cosa che riteniamo inaccettabile, Alitalia invece di utilizzare solo proprio personale interno si è già rivolta sul mercato per l`assunzione di 30 tempi determinati, ulteriormente un settore molto difficile, ed obbligano, di fatto, Airport Handling, a mantenere in cassa integrazione i propri dipendenti". In sindacati concludono esprimendo "tutta la loro forte preoccupazione e il proprio disaccordo rispetto a questa operazione che Alitalia intende mettere in atto e si sono già attivate con richieste di incontro urgenti a Comune di Milano e Prefettura alle quali dovrà, in un secondo momento essere convocata anche Alitalia, perché l`operazione di rilancio della newco non si traduca in un processo di precarizzazione e cannibalizzazione del settore aeroportuale nel suo complesso".

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