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Aereo guasto e atterraggio in Albania: "È libero il pilota milanese"

L'uomo, 69 anni, era sospettato di narcotraffico. Secondo i media locali avrebbe fatto alcune ammissioni e poi lasciato andare perché

La polizia albanese sta cercando di capire cosa c’è dietro l’atterraggio di fortuna

Milano, 17 agosto 2016 - «Sono venuto a vedere la pista, poi sarebbe arrivato il momento di portare 200 chili di hascisc». Lo avrebbe dichiarato, secondo quanto riportano quotidiani e siti albanesi, il 69enne di Milano, rimasto bloccato col suo aereo in un campo in Albania dopo un atterraggio su un campo lontano dalle zone abitate nella località di Ishem, poco più di 30 chilometri a nord di Tirana. Il pilota aveva detto in un primo momento di essere stato costretto a un atterraggio di emergenza a causa di un’avaria, mentre effettuava «un giro turistico sulla costa albanese» dopo essere decollato da Bari, diretto al Nord Italia. Una versione che non ha convinto gli investigatori albanesi specializzati in reati gravi, i quali hanno subito sospettato che l’uomo fosse invece coinvolto nel narcotraffico.

Così è stato sottoposto a interrogatorio. E ora? Sempre secondo i media albanesi, che hanno dato ampio risalto alla vicenda, «pur riconoscendo che aveva a che fare con il traffico di droga, il pilota è stato rilasciato la scorsa notte in circostanze poco chiare». E comunque «dopo aver rivelato i nomi di albanesi e italiani coinvolti nel traffico». Ha giocato a suo favore il fatto che sull’aereo non fossero state trovate tracce di droga. Sempre i media albanesi riportano che l’uomo non aveva il permesso di volare su quel territorio (che va richiesto almeno 48 ore prima del volo). Da una prima ricostruzione è emerso che l’aereo è stato avvistato alle 8.45 di giovedì. All’atterraggio, le ruote hanno subito lesioni e l’aereo è finito sotto alcuni cespugli. Il pilota è stato portato all’ospedale regionale per la visita medica, è apparso in buone condizioni e poi la polizia lo ha interrogato. Sono stati ascoltati anche i proprietari del terreno in cui l’aereo è precipitato: una superficie in terra battuta.

Il 69enne era stato arrestato in Italia nel 2006, a seguito di un incidente avvenuto nel 2003 quando un aerotaxi della compagnia Eurojet, di cui era socio, si schiantò su un capannone industriale di Peschiera Borromeo, a pochi metri dalla pista di Linate. Due i morti, pilota e copilota. L'uomo finì in manette con altri tre, dopo aver offerto una tangente da 125mila al perito della procura per scrivere il falso nella relazione destinata agli inquirenti