Al rione Vittoria chiude il supermarket da 60 anni riferimento del quartiere

Sesto, i cittadini lamentano "l’impoverimento di questa zona periferica"

Al rione Vittoria chiude il supermarket da 60 anni riferimento del quartiere

Al rione Vittoria chiude il supermarket da 60 anni riferimento del quartiere

"Vogliamo scrivere queste parole per voi clienti. Voi che da sempre ci avete coccolati, viziati per tutti questi anni. C’è chi è qui da tanto tempo e chi invece da pochi mesi, ma in entrambi i casi si è sempre creato un rapporto straordinario con tutti voi. Vogliamo dirvi grazie. Per tutti questi anni, per aver reso i nostri giorni migliori, per i consigli". Il biglietto giallo è stato attaccato sul muro dell’ex Vege, lo storico supermercato del rione Vittoria. "È incredibile quello che sta succedendo: era l’unico posto per la spesa di noi anziani. Ora siamo rimasti più soli e abbandonati", commenta una signora. Il 2024 è iniziato con un servizio in meno per il quartiere periferico, a confine con Milano. Il supermercato dagli anni ’60 ha abbassato le serrande più volte per poi riaprire cambiando marchio, "ma non è certo che le rialzi. Già prima di Natale aveva chiuso, dopo meno di un anno, anche il negozio di estetista di via Oslavia 69 - sottolinea Elio Sbardella, storico residente ed ex consigliere di circoscrizione e comunale -. Il rione va sempre più impoverendosi tra attività cessate ed edifici industriali abbandonati. Dove c’erano negozi ora ci sono serrande abbassate e arrugginite o, nei migliori casi, qualche appartamento adattato. Se si va avanti così, retrocederemo anche dallo stato di periferia a qualcosa di più degradato e dimenticato". Non solo attività, dice Sbardella. "Come se non bastasse, anche la scuola elementare, la Oriani, è chiusa da due anni in attesa di riqualificazione e anche questo impoverisce di molto il rione". I cittadini chiedono un piano di sviluppo per il quartiere e lanciano anche l’idea di una sorta di stati generali per il Vittoria. Del resto, si è già fatto in passato, ricorda Sbardella. "Bisognerebbe che cittadini, associazioni di categorie varie, amministratori comunali, urbanisti, politici locali e chi ha proposte e idee, si confrontassero, cercando di trovare soluzioni. L’ultima volta, alla fine del secolo scorso, diretti dalla dottoressa Bassanini, si fece qualcosa del genere e per un certo periodo funzionò, sopratutto sul piano urbanistico, viabilistico e sociale. Perché non riprovarci?".

La.La.