SIMONA BALLATOREANNA GIORGI
Cronaca

"Aiutiamo una candidata" Nei guai il pro rettore Cavaletti

Il professore della Bicocca fra i 33 indagati nell’inchiesta della Procura. L’ateneo: "Massima fiducia nel suo operato e nel lavoro della magistratura"

di Simona Ballatore

e Anna Giorgi

Tra i 33 indagati nella maxi operazione della Procura di Milano sui concorsi “pilotati“ figura anche il prorettore alla Ricerca dell’Università di Milano Bicocca, Guido Cavaletti. Professore di Anatomia umana, specializzato in Neurologia, è anche responsabile del Centro di Neuroimmunologia del’ospedale San Gerardo di Monza. Nell’inchiesta compare nei panni di componente della commissione giudicatrice, chiamata a selezionare un professore universitario di ruolo di prima fascia del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano. Posto messo a bando il 31 marzo 2020, all’apice della prima ondata della pandemia. Secondo l’accusa, Cristiano Rumio, professore associato della Statale, avrebbe "influito sulla composizione della commissione giudicatrice, in modo da ottenere che venissero nominati dei membri favorevoli alla candidata Nicoletta Gagliano", già professore associato alla Statale, per neutralizzare la concorrenza di E.B.D.

Rumio avrebbe accettato la proposta della Gagliano e contattato Cavaletti, "ottenendo da quest’ultimo la disponibilità a far parte della commissione con lo specifico intento di favorire la Gagliano e concordando con lui una rosa di nomi che lo avrebbero potuto affiancare" per comporre la commissione. Si legge sempre nell’ordinanza della Procura che il prorettore della Bicocca avrebbe indicato i nomi "per agevolarlo o quantomeno non ostacolarlo nel perseguimento del fine illecito". "Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura con la quale siamo pronti a collaborare affinché venga fatta chiarezza – fanno sapere dall’università di Milano Bicocca –. Ribadiamo la nostra fiducia nell’operato del professore Guido Angelo Cavaletti".

L’indagine è partita nel 2018 dalla denuncia di alcuni studenti su alcune irregolarità ai test d’ingresso per la facoltà di Odontoiatria dell’Università degli Studi di Milano.

Dalle intercettazioni degli indagati però si è aperto un secondo filone d’inchiesta, che è stato poi supportato dagli esposti presentati in Procura da alcuni dei candidati esclusi che ritenevano di avere il titolo per il ruolo. Oltre ai 24 docenti degli atenei di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo sono indagati anche i cinque ricercatori considerati “favoriti“.