Aggressioni negli ospedali Una task force in Prefettura per interventi più mirati

Insieme forze dell’ordine e sanitari. In media oltre due casi al giorno secondo gli ultimi dati. Rozza: "Legge regionale non ancora applicata". De Corato: "Nuovi ministri già al lavoro"

di Marianna Vazzana

MILANO

Aggressioni fisiche o verbali negli ospedali. La media è di due episodi e mezzo al giorno a Milano e hinterland, con una crescita del 41% tra il 2021 e il 2022 (gli ultimi dati disponibili, raccolti dal gruppo Pd del Pirellone, arrivano allo scorso maggio). Numeri resi noti lo scorso agosto, che ritornano sulle pagine di cronaca ogni volta che i poli sanitari diventano bersaglio di violenti. Era successo lo scorso 13 dicembre, quando il dottor Giorgio Falcetto, di 76 anni, fu colpito a colpi di accetta alla testa nel parcheggio del Policlinico di San Donato. Un’aggressione che gli lasciò scampo: morì dopo 36 ore di agonia. E i numeri ritornano ora, dopo che un uomo ha rotto con una pietra il vetro che delimita la postazione delle ambulanze al pronto soccorso del Fatebenefratelli. Nessun ferito. Ma anche solo il danneggiamento di un vetro fa rumore in un momento in cui la “sicurezza negli ospedali“ è di nuovo alla ribalta nel Paese: nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato un nuovo piano di sicurezza "per rafforzare o istituire presìdi di polizia a partire dai plessi ospedalieri di maggiore importanza. Partiremo dalla Capitale". E per Milano? C’è un approfondimento in corso sul tema, con un Tavolo coordinato dalla Prefettura, con forze dell’ordine e mondo sanitario. Gli obiettivi sono accorciare i tempi d’intervento in caso di necessità e creare un contatto ancora più diretto tra operatori sanitari e forze dell’ordine. Da mettere a punto anche una metodologia d’intervento nuova, ancora da definire.

Il caso di ieri scatena ancora anche il dibattito politico. "L’ultimo episodio di una lunga serie, che testimonia l’incapacità di Fontana, La Russa e Moratti, già assessore regionale alla Sanità, di difendere gli operatori sanitari", sottolinea la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, ricandidata. Dal luglio 2021 c’è una legge, di cui Rozza è prima firmataria, diretta a garantire la sicurezza di medici e infermieri, "ma ad oggi non è mai stata applicata". Interviene anche Riccardo De Corato, vice presidente della Commissione Affari costituzionali alla Camera. "Nel periodo in cui ho ricoperto la carica di assessore Regionale alla Sicurezza (marzo 2018-agosto 2022), ho chiesto a più riprese che i grandi plessi ospedalieri della Lombardia venissero presidiati dalle forze dell’ordine, ma dal Governo nessuno mi ha ascoltato! Per fortuna il nuovo Governo, con i Ministri della Salute Schillaci e degli Interni Piantedosi, sta lavorando anche su questo tema".

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