Aeroporti, personale in allarme: "Noi, nel mirino dei passeggeri violenti"

Escalation di aggressioni contro il personale a Malpensa e Linate. I lavoratori chiedono un Daspo: al bando dagli scali

La passeggera che lancia le scarpe contro un addetto a Malpensa

La passeggera che lancia le scarpe contro un addetto a Malpensa

Milano - Una passeggera in ritardo al gate è arrivata, nei giorni scorsi, a lanciare le scarpe contro l’addetto all’imbarco all’aeroporto di Malpensa. Il 25 maggio, invece, un uomo che aveva perso il volo per l’Etiopia ha sfogato la sua rabbia contro le hostess.

Sono solo due delle aggressioni registrate negli aeroporti lombardi, dove l’attività è ripresa a pieno ritmo dopo che la pandemia ha congelato anche il sistema dei trasporti. Ora lavoratori e sindacati chiedono un intervento deciso, per garantire la sicurezza negli scali di Malpensa e Linate. "Servirebbe un Daspo, come allo stadio, per la persone che non rispettano le regole della convivenza civile", spiega una addetta agli imbarchi in un video-denuncia realizzato dai sindacati di base Usb e Adl. "A queste persone non deve essere più permesso di partire dall’aeroporto dove si sono rese responsabili di violenze – prosegue – perché attualmente vengono messe nelle black list delle compagnie ma possono continuare a frequentare lo scalo indisturbate". La lavoratrice denuncia "un aumento di aggressioni verbali e fisiche", perché "con il proliferare delle compagnie low cost negli aeroporti si è creata una situazione simile a quella della stazione Centrale di Milano".

La gestione di cancellazioni e ritardi diventa così "un problema di ordine pubblico". "Nella folla c’è sempre qualcuno che perde la testa o aizza gli altri passeggeri contro di noi, considerati ingiustamente come responsabili – prosegue –. Ma la violenza può scattare anche per motivi assurdi, come la richiesta del pagamento per l’eccedenza bagagli o per alcune destinazioni la richiesta della vaccinazione anti-Covid o del tampone". Racconta di colleghi che "già l’anno scorso sono finiti in ospedale, colpiti alle spalle con pesanti transenne di ferro". I sindacati Cgil, Cisl e Uil e le sigle di base hanno chiesto più volte un intervento. Per il 22 giugno Usb Lavoro Privato e Adl hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Varese, competente sul territorio dell’aeroporto di Malpensa, per "rivendicare unitamente e con forza il diritto alla sicurezza degli addetti al front-line costantemente minacciati e troppe volte aggrediti verbalmente e fisicamente". Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della campagna per la sicurezza negli aeroporti 'Sicurezza, ma non solo a parole', con presidi e manifestazioni negli scali.

"Non si tratta di un problema nuovo – spiegano i sindacati – già la scorsa estate abbiamo denunciato numerosissimi casi di aggressione e violenza nei confronti dei lavoratori, mettendo in atto diverse iniziative, presidi, tavoli con la presenza di Sea, Enac e Polizia che però non hanno migliorato la situazione. È inaccettabile che, come accaduto di recente, una lavoratrice venga aggredita da un passeggero e solo per l’intervento di un altro passeggero (che ha incassato pugni e calci) è rimasta illesa. Chiediamo alla Polizia di Frontiera e alla Prefettura di riaprire un tavolo di confronto immediato per attuare seri e immediati interventi in caso di aggressioni e a Sea e alle società di handling – concludono – di mettere in atto tutte le misure di tutela e sicurezza per garantire l’incolumità fisica e psicologica dei dipendenti".

 

 

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