Milano, è una sfregiatrice seriale la donna del raid con l’acido

Indagini lampo e l’arresto a Genova mentre prelevava al bancomat. L’aiuto dal precedente di un altro ragazzo aggredito nel 2018 nello stesso modo

Il giovane è stato trasportato al Fatebenefratelli. Ha ustioni varie, ma è stato dimesso

Il giovane è stato trasportato al Fatebenefratelli. Ha ustioni varie, ma è stato dimesso

Milano, 6 gennaio 2020 - La sera prima dell’aggressione con l’acido in piazza Gae Aulenti, una donna aspettava Daniele sotto casa sua, a Milano. Con una bottiglia in mano. Dalla descrizione dei vicini, che si erano preoccupati (la donna era andata via appena si era accorta d’esser stata notata), i carabinieri sono convinti che fosse la 43enne Tamara Masia. Quello di sabato mattina è stato "un agguato premeditato", spiega il capitano Matteo Martellucci, comandante della compagnia Milano Duomo che ha scatenato una caccia in mezzo Nord-Ovest per trovare entro sera la stalker che aveva atteso il 28enne conosciuto poche settimane prima su un sito d’incontri vicino al bar in cui lavora, coperta da occhiali, cappuccio, una grossa felpa a nascondere la bottiglia di vetro con l’acido. Lui l’ha riconosciuta fin dalla scala che porta alla piazza tra i grattacieli, lei l’ha inseguito, gli ha spruzzato lo spray al peperoncino e mentre era chinato gli ha rovesciato l’acido addosso. I militari sono partiti dalla descrizione di Daniele e dei testimoni, hanno spolpato i filmati delle telecamere e i molti profili della donna sui siti d’incontri per ottenere un’immagine da diramare, cominciando dalle stazioni dei treni e del metrò. Hanno scandagliato in velocità la vita deragliata della stalker, che non lavora e qualche notte la passa nei dormitori.

Un grosso aiuto è arrivato dai carabinieri di Acqui Terme: nell’Alessandrino risultavano a carico della Masia le denunce di un altro ragazzo più giovane di lei e di alcuni suoi amici e parenti, per una vicenda del 2018 che pare la fotocopia di quella con Daniele, a parte l’epilogo. La conoscenza su un sito d’incontri, qualche appuntamento, la decisione di lui di troncare, lei che deflagra in telefonate e messaggi compulsivi, profili falsi sui social per contattare i conoscenti di lui, appostamenti, bigliettini, una scritta sotto casa. Tamara stava scappando sabato sera, quando i carabinieri di Milano, incrociando accertamenti tecnici con ore d’indagini, l’hanno individuata, e i loro colleghi di Genova l’hanno bloccata alla stazione di Piazza Principe, vicino a uno sportello per ritirare denaro. Nella notte è scattato il fermo disposto dalla pm Alessia Menegazzo, che ha contestato alla Masia, per la prima volta in Italia, il reato di sfregio introdotto dal Codice rosso. Al momento del fermo a Genova Tamara Masia ha chiesto come stesse il ragazzo sembra però senza mostrare pentimento. Ha dato piuttosto l’impressione di volersi informare sull’esito del gesto. 

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