"Ad Aler la gestione delle case, non la proprietà"

Alloggi popolari, la proposta dalla Rozza (Pd): soltanto così l’azienda regionale sarà compatibile con MM e potrà nascere la Newco

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di Giambattista Anastasio

Pochi conoscono i temi dell’edilizia pubblica e i quartieri popolari della città come Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, ex assessore comunale ai Lavori pubblici, prima, alla Sicurezza, poi, ed ex segretaria nazionale del Sunia, il sindacato inquilini. Una competenza, la sua, in fatto di alloggi pubblici, che le è riconosciuta anche da più di un esponente del centrodestra. Nello stagno di polemiche nel quale versa il progetto di una gestione unica delle case popolari milanesi, Rozza lancia ora la proposta di una riforma strutturale del sistema delle Aler lombarde, una riforma che, se realizzata, renderebbe più facile la costituzione di quella newco che oggi pare lontana: la newco tra Aler Milano, controllata dalla Regione, e MM, controllata dal Comune.

Rozza, in questi mesi si è prima accennato ad una fusione tra Aler e MM o alla costituzione di una newco, poi si è ridimensionato l’obiettivo escludendo modifiche agli assetti delle due società e optando per collaborazioni su temi specifici, ora, infine, pare tutto finito in rissa. Qual è la soluzione migliore per rilanciare l’edilizia pubblica, secondo lei?

"Bisogna riformare radicalmente le Aler lombarde e trasformarle in società di gestione, esattamente come MM. E questo la Regione può farlo in piena autonomia, ovviamente. Ma il centrodestra lombardo preferisce continuare a scaricare il problema sul Comune di Milano, preferisce continuare a chiedere al Comune di appianare le differenze che esistono tra Aler ed MM in ragione del loro diverso profilo societario: una posizione semplicemente senza senso".

Quali vantaggi si avrebbero con la trasformazione delle Aler in società di gestione?

"Aler sarebbe sgravata di tutti gli oneri di proprietà degli alloggi, che passerebbero alla Regione Lombardia, come accade tra MM e Comune di Milano. Questo, detto in modo sintetico e concreto, significa che alcune voci, quali la morosità degli inquilini, rientrerebbero non più nel Bilancio delle Aler ma in quello della Regione, che potrebbe farvi fronte decisamente meglio delle Aler, se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Oggi le Aler, per come sono state costituite, possono contare quasi solo sugli introiti dei canoni d’affitto ma al tempo stesso devono far fronte agli oneri di proprietà: un modello insostenibile ed è per questo che Aler Milano fatica a stare in piedi e a far fronte ai propri doveri. Tocca alla Regione dimostrare di voler risolvere davvero il problema dell’edilizia pubblica e procedere alla riforma".

Quindi fusioni e newco non servono?

"La costituzione di una newco sarebbe uno sbocco automatico se Aler Milano, così come le altre Aler lombarde, fosse trasformata in una società di gestione. A quel punto sarebbe del tutto omogenea ad MM, sparirebbero quelle differenze tra le due controllate che oggi vengono agitate dal centrodestra lombardo contro Milano e contro il progetto di una governance unica delle case popolari. Da questo punto di vista è tutto nelle mani della Regione, ammesso che voglia provvedervi".

Sta dicendo che non c’è la volontà politica della Regione di riformare e governare insieme al Comune il sistema delle case popolari?

"A mio modo di vedere nella Giunta regionale questa volontà non c’è, eccezion fatta per l’assessore alla Casa, Alessandro Mattinzoli. E soprattutto non c’è all’interno della Lega, che non vuole in alcun modo trovare un accordo con il Comune di Milano, specie con una scadenza elettorale così ravvicinata come quella del 2023".

Quindi non se ne farà nulla?

"Io spero che in Consiglio regionale si possa raggiungere un’intesa trasversale tra consiglieri di maggioranza e minoranza per andare avanti sulla strada del dialogo e della riforma".

Non ritiene, però, che i post pubblicati su Facebook questa settimana dal sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore comunale Pierfrancesco Maran siano stati controproducenti per il dialogo tra le parti?

"Penso che il sindaco Sala abbia fatto bene ad alzare i toni davanti al nulla che ha proposto la Regione in tutti questi mesi. È stato il Comune a proporre la newco, ma la Regione ha detto no. Il Pd in Consiglio regionale ha proposto la creazione di una centrale appalti unificata e di un pool unico di progettisti, ma anche in questo caso è arrivato un no. La centrale e il pool avrebbero consentito alla Regione e al Comune di scegliere insieme gli interventi prioritari e strategici e di progettarli ovviando all’endemica carenza di progettazione in cui si dibatte Aler".

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