REDAZIONE MANTOVA

Carpi, i ragazzini terribili colpiscono ancora

I biancorossi, con rosa ridotta a 14, espugnano Mantova: in vantaggio con Sabotic e Varoli, i padroni di casa accorciano con Guccione

I bimbi hanno fatto ancora bene i compiti, anzi benissimo. I bimbi terribili di Sandro Pochesci, che giocano in 14 contati, che non avrebbero sulla carta il pedigree da categoria, e che intorno vedono litigare come bimbi (quelli però dell’asilo) i soci di una proprietà fin qui indecifrabile nelle idee, ne hanno combinata un’altra delle loro. Il colpo di Mantova è più sofferto rispetto al 2-0 sul velluto con la Samb, ma ancora più bello perché strappato coi denti, ma con un dominio tattico, almeno per 45’, da far vedere al corso di Coverciano. La fotografia più significativa del 2-1 del "Martelli", che lascia il Carpi nel poker che guida il campionato al fianco di Modena, Matelica e Sudtirol, è il balzo dalla sua panchina di mister Pochesci (al debutto in panchina dopo la squalifica) al fischio finale, con la corsa liberatoria ad abbracciare Rossini. Il guardiano, assieme a Sabotic e Varoli, è uno degli eroi di un successo storico, perché il Carpi non aveva mai vinto a Mantova fra i professionisti e l’ultima volta (era Serie D) c’era riuscito 63 anni fa (era il 1957). Dal Martelli arrivano anche due certezze di mercato: come anticipato ieri Vano va al Mantova (via Verona) mentre Biasci, in campo nella ripresa, resta in biancorosso.

Il Carpi al via è lo stesso, obbligato, di sette giorni prima, ma con Martorelli per Danovaro a destra. Le occasioni migliori sono tutte carpigiane, con Fofana e Bellini che ancora una volta dominano in mediana. Tozzo è decisivo su Giovannini, poi Martorelli e Maurizi (punizione da 30 metri e qualche istante dopo missile da lontano al volo) tengono sotto pressione il Mantova, che a parte una girata di Cheddira alta dal secondo palo non si vede mai dalle parti di Rossini. Pochesci perde anche subito Lomolino (lussazione alla spalla, sarà operato almeno 4 mesi di stop), ma non cambia l’atteggiamento nemmeno con l’ingresso di Danovaro a destra. Il gol così è il premio naturale per i biancorossi, anche se la firma è un po’ a sorpresa. Minel Sabotic, che non timbrava da 31 mesi (in gol nel 4-2 del Pisa con la Giana del marzo 2018), svetta più alto di tutti sul primo palo sul corner di Maurizi. La palla accarezza il sette e regala ancora più sicurezze e un Carpi a tratti imperioso, che raddoppia con un altro interprete che non ti aspetti. Fabio Varoli fra i "pro" non aveva mai timbrato (l’ultima nell’Under 17 biancorossa con l’Inter nel 2016), ma il suo mancino a pelo d’erba al limite, dopo l’azione tutta di prima e l’apertura di Fofana, è roba da veterano. Il 2-0 non fa una grinza e non lo cambia nemmeno Mazza, che prima del riposo trova il grande volo di Rossini a negare la rete al Mantova. Troise chiede alla sua panchina la svolta nella ripresa con Militari e Saveljevs (Rossini è strepitoso su di lui), ma anche Zappa e Moreo, mentre Pochesci si gioca la carta Biasci. A parte 15’ di controllo, è il Mantova a dominare e il Carpi, senza energie e ricambi, viene asserragliato nella sua trequarti. Zappa sfiora il gol, che trova invece Guccione con un missile da lontano. C’è solo il Mantova, ma Cheddira e Zappa non sono precisi e poi Rossini diventa San Rossini quando toglie dalla porta il colpo da due passi di Gerbaudo che aveva già esultato. I bimbi del Carpi festeggiano, ma ora tocca alla società fare i compiti. In 14 non si arriva nemmeno a novembre.

Davide Setti