Yana Malaiko uccisa a Castiglione, l’ex fidanzato Dumitru Stratan alla sbarra: di cosa è accusato, parte il processo

La 23enne è stata uccisa nella notte fra il 19 e 20 gennaio 2023 e il suo corpo ritrovato una decina di giorni dopo. Il 34enne rischia l’ergastolo

Dumitru Stratan e Yana Malaiko

Dumitru Stratan e Yana Malaiko

Mantova, 11 aprile 2024 – Al via questa mattina, giovedì 11 aprile, il processo al 34enne Dumitru Stratan, accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere della sua ex, Yana Malaiko

La 23enne viene trovata senza vita l’1 febbraio 2023 sul confine tra Castiglione delle Stiviere e Lonato del Garda. Il contesto in cui è maturato il delitto ricalca lo schema di tutti i casi di femminicidio, con il killer ossessionato dal fatto che Yana non accettasse di riprendere la relazione e si stesse rifacendo una vita. Il giovane rischia l’ergastolo.

L’omicidio

Dumitru (Dima in famiglia e per gli amici), secondo l'accusa, non si rassegna alla fine del legame con Yana, soprattutto dopo essere venuto a conoscenza che l'ex fidanzata ha accanto un nuovo compagno, un giovane di Medole. Vorrebbe riallacciare il rapporto, ma la ragazza ha fatto la sua scelta. Dice di sentirsi deluso, chiama Yana "traditrice", irriconoscente, dopo che lui l'ha portata da Romano di Lombardia, dove la ragazza viveva con la nonna, a Castiglione, dopo che le ha dato una casa e un lavoro.

Tutto precipita nella notte fra il 19 e il 20 gennaio. Yana è con il nuovo fidanzato in casa di quest'ultimo e inizia a ricevere una sequenza di telefonate e un numero imprecisato di sms. Dumitru serve il suo inganno: ha ancora con sé il cane di Yana e la bestiola non sta bene, vorrebbe riconsegnarlo alla 23enne ma nell'appartamento della sorella. Nonostante Yana sia diffidente, accetta quello strano appuntamento, rimanendo in contatto via chat con il nuovo compagno. Dumitru arriva con il cane, che sembra stare bene. Subito dopo il suo ingresso, il moldavo cerca il rivale, convinto di trovarlo. Yana replica: è vero, è stata con lui per l'intera serata.

Poi, scatta la furia omicida: Stratan avrebbe colpito Yana ripetutamente e con violenza al volto e al capo, utilizzando una spranga di ferro. Ma la 23enne, che aveva disperatamente cercato di difendersi - come testimonia una frattura alla mano sinistra -, secondo l'autopsia è deceduta per asfissia. Questo perché è stata rinchiusa in un trolley dopo essere stata spinta con forza per farla entrare mentre ancora agonizzante. Infine, viene abbandonata in un campo sotto un cumulo di sterpaglie. Il sorpo viene ritrovato solo undici giorni dopo, nel pomeriggio del primo febbraio, nelle campagne di Lonato del Garda.

La confessione del 34enne

Nel marzo 2023, per la prima volta, dopo avere scelto la strada del silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere, Stratan chiede di essere ascoltato dai magistrati della Procura di Mantova per proporre la sua versione dell'accaduto. Ammette di avere provocato la morte della ragazza, ma non con la volontà di ucciderla. L'aveva colpita una sola volta con la mano per allontanarla da sé e non si era reso conto delle conseguenze del suo gesto perché si era spostato in un altro locale. Affermazioni che non hanno mai scalfito le convinzioni a cui i pm erano approdati dopo una lunga serie di accertamenti. 

Il rischio ergastolo

Tra le aggravanti contestate a Dumitru Stratan, reo confesso dell'omicidio, vi è in primis quella di aver colpito ripetutamente al corpo la vittima approfittando della sua superiorità fisica (la corporatura della vittima era particolarmente minuta). Un'altra aggravante contestata al moldavo dal pm Lucia Lombardo è quella del vincolo sentimentale: i due giovani, infatti, si erano appena lasciati e Yana stava provando a rifarsi una vita con un nuovo compagno. La sera del delitto, il 34enne attirò la ex fidanzata in una trappola: millantò di volerle restituire il suo cagnolino Bulka, salvo poi accanirsi su di lei brutalmente. L'autopsia, poi, ha evidenziato che Yana è morta per asfissia meccanica. Secondo l'avvocato Angelo Lino Murtas, che assiste i familiari della ragazza, la giovane era agonizzante, ma ancora viva, quando Stratan tentò di occultare il corpo all'interno di un piccolo trolley.