Tromba d'aria nel mantovano, si contano i danni
Mantova, 19 luglio 2018 - Prima i danni ai raccolti, poi la preoccupazione per i veleni, in particolare l'amianto. A lanciare l'allarme è l’Associazione Italiana Esposti Amianto con sede a Turbigo, nel Milanese. Il sodalizio "vuole allertare la cittadinanza sul pericolo amianto". "La tromba d’aria che ha colpito il 16 luglio 2018, il territorio mantovano, oltre ai danni materiali istantanei, ha aumentato notevolmente un molto più grave rischio le cui conseguenze, purtroppo, si manifesteranno molto più in là negli anni - scrive il vicepresidente nazionale AIEA Valentino Gritta -. Dalle immagini trasmesse si vedono alberi che si sono abbattuti si automobili, su cinte di abitazioni, si vedono tetti sparsi per strada. Tetti, tetti in cotto e in cemento amianto. Non è stato ricordato in nessun servizio il rischio amianto".
"Ogni anno, in Italia, muiono circa quattromila persone per malattie asbesto correlate - continua Gritta -, tutte persone che sono state esposte all’amianto molti anni prima, l’anno prossimo ne moriranno altre quattromila e lo stesso succederà per molti anni ancora. Le prime vittime erano soprattutto dipendenti che a causa della loro attività sono stati esposti ad un’alta percentuale di fibre d’amianto, per molte ore al giorno e per un tempo prolungato. Col passare degli anni i lavoratori vanno lentamente calando ma le vittime totali non diminuiscono, aumentano i cittadini che sono colpiti dalle malattie asbesto correlate per inquinamento ambientale: a casa loro. Una fortissima dispersione è causata dagli oltre 2.500 km2 di tetti in cemento amianto ancora presenti in Italia. Con il forte vento e, soprattutto, la rottura delle coperture la dispersione è aumentata notevolmente. Il problema è che nel caso di gravi perturbazioni atmosferiche, in deroga a tutte le leggi (nazionali o regionali) i detriti contenenti amianto vengono considerati come semplice materiale inerte".