Mantova, la mamma della ragazzina ferita con le forbici: “Le hanno rubato i suoi 13 anni”

Parla la madre della ragazzina aggredita da due coetanee: “Spero che riesca a tornare la ragazza spensierata e allegra che era fino a pochi giorni fa”

I carabinieri sul luogo dell'aggressione alla tredicenne

I carabinieri sul luogo dell'aggressione alla tredicenne

Mantova - La voce non tradisce emozioni, è quella di una donna forte che resiste anche se all'improvviso è come se la sua vita fosse stata investita da un treno in corsa. La mamma della 13enne presa a forbiciate da due coetanee a Castelbelforte da quattro giorni non si allontana dalla camera dell'ospedale Borgo Trento a Verona dove la ragazza è ricoverata.

L'ha raggiunta nei drammatici momenti in cui la teenager veniva trasportata in elicottero dal giardinetto dove era stata colpita (quasi) a morte. Ha sostenuto il marito rimasto come lei annichilito dalla notizia della figlia. Da sabato la famiglia, compresa l'altra figlia 20enne, si dà il cambio per assistere la piccolina di casa.

Intanto ieri le due assalitrici sono state interrogate dal pm presso il Tribunale dei Minori di Brescia, Ilaria Rolfi: quattro ore alla presenza dei legali, in un procedimento penale per tentato omicidio. Le ragazze, che rischiano l'applicazione di misure di sicurezza come l'affido in comunità o la libertà vigilata, avrebbero avuto un atteggiamento definito "collaborativo”. Nel merito avrebbero parlato di rancori a lungo covati a scuola e di una loro reazione (eccessiva) per essere state prevaricate dalla compagna.

Lei, la vittima dell'aggressione, in ospedale combatte con ferite fisiche e psicologiche. La ragazza è stata ripetutamente raggiunta dai colpi sferrati dalle sue compagne: ha subito profonde lesioni al collo e alla nuca e, probabilmente nel tentativo di difendersi istintivamente dalle forbiciate, ha alzato il braccio destro. La lama ha lesionato i tendini.

Il lavoro dei chirurghi ha ricucito i tagli ma per la mano, sarà necessaria un'altra operazione e una lunga riabilitazione: “Spero che riesca a tornare la ragazza spensierata e allegra che era fino a sabato mattina”, dice la mamma.

Come sta questa mattina (ieri, martedì, ndr) sua figlia?

“Migliora lentamente ma migliora. L'intervento a cui è stata sottoposta domenica è stato lungo e pesante ma è andato bene. Ora siamo preoccupati per la funzionalità della mano”.

Cosa le hanno detto i dottori?

“Che per ora dovrà stare ferma un mese. Speriamo che riprenda la mano torni a posto ma per quello che è successo possiamo considerarci fortunati”.

Sua figlia è rimasta vigile sin dal arrivo dei soccorsi. Che le ha raccontato, come si spiega quello che è avvenuto?

“Lei ricorda tutto, momento per momento e ne ha parlato quando si è svegliata (la ragazza, oltre ai tagli, aveva subito anche un forte trauma cranico, ndr). Ci ha detto di essere stata attirata fuori di casa con la scusa di andare a fare un giro, poi che quella che l'aveva chiamata e la seconda, una dopo l'altra, hanno iniziato a picchiarla".

Ma come è possibile tanta violenza, c’erano motivi di rancore tra di loro?

“Sono compagne di classe, c’erano periodi in cui si vedevano spesso, altri un po’ meno ma proprio nulla faceva pensare a litigi o peggio”.

E dell’ipotesi di una generica invidia verso sua figlia che pensa?

“Che la trovo incredibile perché è vero che lei è brava a scuola ma non è mai stata vanitosa. Non è una che parla male dei compagni. L’unica cosa certa è che in pochi minuti a mia figlia sono stati portati via i suoi 13 anni”.

Gli insegnanti l'hanno chiamata?

“Sì, abbiamo sentito la scuola. E mi hanno telefonato anche le famiglie delle altre due ragazze, volevano sapere come era andata l'operazione, come stava mia figlia. Mi è stato detto che sono distrutti e non saprei chi sta peggio tra noi e loro. Certo devono affrontare una situazione terribile”.

E della soccorritrice, cosa ha saputo? La signora Annalisa Zecchetto ha dato l’allarme, allontanato le violente e tamponato le ferite della sua ragazza.

“È lei ad aver salvato la vita di mia figlia, non finirò mai di esserle grata”.

Un’ultima domanda: la sua ragazza pensa già a tornare a scuola? E a quando potrà tornare a suonare il piano?

“Della scuola per ora non si preoccupa e anche noi ovviamente non ci pensiamo. Quanto al piano, ci vorrà tempo. Ma potrebbe essere la sua migliore fisioterapia”.