Mantova, terremoto dimenticato: 10 anni dopo ferita sanata. "Spesa che sfiora il miliardo"

Nessun morto ma paesi distrutti, ora bilancio positivo. "Manca solo il 2% dei lavori"

La cronaca del Giorno del 21 maggio 2012

La cronaca del Giorno del 21 maggio 2012

Mantova - Dieci anni fa , all’alba del 20 maggio 2012 (e poi con altre terribili repliche il 29 del mese) la Lombardia orientale venne scossa da un sisma di potenza distruttiva inattesa. Come in Emilia Romagna e in Veneto, la paura e le devastazioni sconvolsero una fetta di Pianura Padana che sembrava immune da questo genere di rischi. Per fortuna, però, non ci furono morti e così quello dell’area settentrionale del cratere sismico, coincidente con il Mantovano, è divenuto il ‘terremoto dimenticato. Mediaticamente almeno, perché nei fatti anche il territorio lombardo può guardare con soddisfazione al decimo anniversario di quel dramma. Nelle ore in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, porta la propria testimonianza alle popolazioni del Modenese, le più colpite, arriva il bilancio del lavoro fatto da Regione e Comuni in terra lombarda. Ed è un bilancio lusinghiero, quello presentato dai vertici regionali, con a capo il governatore Attilio Fontana, dalla commissaria all’emergenza Alessandra Cappellari e da Roberto Cerretti, che ha guidato la squadra tecnica per la ricostruzione. Molto è stato fatto, dicono i mnumeri, anche resta molto altro.

Su un totale di 3.156 istanze presentate per ottenere il risarcimento dei danni, i tecnici regionali hanno completato 3.122 istruttorie, pari al 98,6% delle domande. Meno del 2% delle pratiche è ancora in sospeso. Tradotto in soldoni, il terremoto lombardo è costato 900 milioni di euro (qualcosa come circa 2mila miliardi di vecchie lire). Qualità e tempi della spesa in questo decennale non sono stati uguali per tutti. La ricostruzione è iniziata mettendo al primo posto i privati, quelli che avevano perso la casa, o l’ambiente fisico di lavoro o entrambi. Poi sono venuti i sostegni alle aziende e, infine, in ordine di tempo, gli interventi sugli enti pubblici dove la trafila burocratica che precede i lavori era più complessa e le riparazioni più delicate.

«Quella delle priorità è stata una scelta precisa – ricorda Cerretti – e ampiamente con divisa". La ricostruzione nel Mantovano, infatti, è stata realizzata in uno spirito bipartisan, che ha messo in secondo piano divisioni politiche e scontri istituzionali. Pur modulato, l’impegno per la salvezza del patrimonio artistico è stato imponente. Emblematica è rimasta l’immagine del crollo della lanterna di Santa Barbara, la basilica palatina della reggia dei Gonzaga, finita in pezzi dopo la ‘spallata’ del 29 maggio e da tempo completamente restaurata. La stessa parabola di distruzione e recupero ha riguardato altri edifici di pregio colpiti in città e in una quatantina di comuni della Bassa. Per il loro recupero in questo arco di tempo si sono mobilitati molti ‘volenterosi’: dal ministero dei Beni Culturali alla Chiesa mantovana, a singoli privati. Ad oggi non tutti gli interventi sono stati completati: ne restano 349 in corso ma tutti finanziati. Quindi la festa che accompagna il decennale del terremoto può parlare anche lombardo.

Gli eventi organizzati dalla Regione sono iniziati ieri a San Giacomo delle Segnate, con l’inaugurazione della nuova scuola polivalente. Altri appuntamenti sono disseminati nel Mantovano fino al 29 maggio. Oggi tocca a Bondeno di Gonzaga e a Moglia, il comune sicuramente più devastato, dove verrà ufficialmente riaperto il municipio, gravemente danneggiato dalle scosse e riaperto informalmente a inizio 2020, menre iniziava il lock-down. Può sorridere la sindaca Simona Maretti. Strano destino il suo: è stata eletta la prima volta pochi giorni prima del sisma nel 2012. Ora, alla fine del secondo mandato, sta per sciare l’incarico. Ha totalizzato 10 anni filati di emergenza-terremoto, "Abbiamo vissuto giorni difficili – racconta – prima centinaia di sfollati che avevano perso la casa, poi le scuole che dovevano assolutamente riaprire entro settembre 2012". Il momento più bello, per il primo cittadino, è stato proprio il successo per le scuole, e ora il ripristino del Municipio. Dopo, tornerà senza rimpianti al suo ufficio di consulente del lavoro.